Grazie alla legge n. 441 del 5 luglio 1982 per la pubblicità della situazione patrimoniale dei titolari di cariche elettive e direttive, i redditi dei nostri consiglieri sono consultabili nell'Albo Pretorio e in rete su www.comunedimilano.it.
Che soddisfazione poter "spulciare" nelle tasche altrui, soprattutto di chi, seppur indirettamente, viene pagato con i nostri soldi.
Manfredi Palmeri spiega:
"A Milano proseguiamo l’operazione trasparenza del Consiglio comunale rispettando la legge non solo in modo formale ma anche sostanziale: nello spirito della massima chiarezza tra elettori ed eletti, abbiamo scelto infatti di pubblicizzare i dati sui redditi e sul patrimonio dei consiglieri anche attraverso la Rete, che è l’Albo Pretorio del terzo millennio. Si tratta di un ulteriore tassello dell’Anagrafe pubblica degli eletti che, nei suoi elementi principali, sarà presentata in occasione del quarto anniversario di insediamento del Consiglio avvenuto il 23 giugno 2006".
Ma passiamo alla classifica che desta non poche sorprese.
Il più ricco con 324 mila euro è Carlo Montalbetti della lista Milano Civica, seguito da Giovanni Bozzetti (Pdl), con quasi 194mila euro e da Giancarlo Pagliarini: con 174 mila euro.
Il sindaco Letizia Moratti si piazza al decimo posto con 124.480 euro mentre la cognata Milly Moratti è la più povera – si fa per dire… – con 16.922 euro.
Ovviamente, precisa anche il Corriere – si è tenuto conto solo del reddito, escludendo il portafoglio patrimoniale che per Milly ammonta, solo a Milano, a otto immobili e un magazzino.
Tra i meno ricchi abbiamo anche Pierfrancesco Maran (Pd) con 29 mila euro e Pierfrancesco Majorino (Pd) con 25 mila euro.
Non se la cava – o meglio non se la cavava – male, con 103 mila euro, neanche quel furbacchione di Milko Pennisi, pescato nel febbraio scorso mentre intascava una mazzetta.
E mentre i milanesi fanno i conti in tasca ai consiglieri comunali, il sindaco mette le mani avanti in previsione della ricandidatura, promettendo di tagliare i costi della politica:
"Tutto quel che si può fare per ridurre i costi della politica credo sia corretto e giusto".
Già… ma allora come la mettiamo con i 60 mila euro di Alain Elkann ?