La scomparsa di Luca Beatrice segna un momento di grande tristezza per il mondo dell'arte e della cultura.
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Un addio inaspettato
La notizia della scomparsa di Luca Beatrice, critico d’arte di fama e presidente della Quadriennale di Roma 2025, ha colpito profondamente il mondo della cultura italiana. A 63 anni, Beatrice ha lasciato un’eredità che trascende il suo operato professionale, toccando le vite di molti artisti e appassionati d’arte. Ricoverato in terapia intensiva all’ospedale Molinette di Torino, la sua morte è stata annunciata dal fratello Giulio, il quale ha condiviso un commovente messaggio sui social media, sottolineando il legame eterno tra i due fratelli.
Un percorso di passione e dedizione
Nato a Torino, Luca Beatrice ha dedicato la sua vita all’arte e alla cultura. Laureato in Storia del cinema e specializzato in Storia dell’arte, ha iniziato la sua carriera negli anni Ottanta, curando mostre storiche sul futurismo torinese. La sua poliedricità lo ha portato a lavorare in tutta Europa, contribuendo a importanti esposizioni e manifestazioni artistiche. Tra i suoi incarichi più prestigiosi, si ricorda il suo ruolo come curatore del Padiglione Italia alla Biennale d’arte di Venezia nel 2009 e come presidente del Circolo dei Lettori di Torino.
Un impatto duraturo nel mondo dell’arte
Oltre alla sua carriera di critico e curatore, Beatrice è stato un insegnante appassionato, trasmettendo la sua conoscenza e il suo amore per l’arte a generazioni di studenti. Ha insegnato in diverse accademie, tra cui l’Accademia Albertina di Torino e l’Accademia di Belle Arti di Palermo. La sua influenza si estende anche al mondo del calcio, essendo un grande tifoso della Juventus e curatore artistico per il memoriale delle vittime dell’Heysel. La sua morte ha suscitato reazioni di profondo cordoglio da parte di colleghi e istituzioni, che lo ricordano come un protagonista della cultura italiana e internazionale.