A Milano musei sono pronti alla riapertura del 26 aprile, prevista se Milano entra in zona gialla.
Allora scopriamo sin da subito le prime mostre visitabili in città.
Dal 26 aprile, secondo l’ultimo DPCM di Draghi, è prevista la riapertura dei musei in tutte le città che sono in zona gialla e quindi, molto probabilmente, anche Milano. Tornano così aperti a Milano tutti i Musei Civici come pure saranno finalmente visitabili alcune mostre che erano state rinviate.
Tra le mostre da non perdere ci sono le due esposizioni visitabili dal 27 aprile presso l’Hangar Bicocca.
Visitabile per la prima volta in Italia l’esposizione dell’artista franco algerino Neïl Beloufa, intitolata “Digital Mourning”. La mostra gioca con i sensi dello spettatore fino a farlo immergere in un mondo in cui si confronterà con le sue stesse convinzioni per capire le logiche i meccanismi della società moderna.
Sempre all’Hangar Bicocca è possibile vedere anche la mostra di Chen Zhen intitolata “Short Circuits”. Un percorso in cui l’artista farci percepire il processo artistico delle sue opere, e come queste inevitabilmente siano frutto di contaminazioni tra la cultura dell’artista e il mondo che entra in contatto con lui e la sua opera.
Il risultato è una mostra che ci permetterà di ragionare sulla globalizzazione, sull’effetto che ha scaturito sulle singole culture e l’incontro tra culture che ne è derivato.
Apre finalmente anche la mostra dell’artista Simon Fujiwara alla Fondazione Prada ed intitolata: “Who the Bær”. Who The Bær è un cartone animato con tanto di profilo social Instagram creato dall’artista londinese Simon Fujiwara e che s’intreccia nelle sue opere con il mondo moderno.
Con questa mostra il personaggio esce fuori dalla tela digitale dei post artistici di Instagram e conduce lo spettatore in un mondo surreale, creato al piano terra della Fondazione, dove il personaggio, e con lui lo spettatore, entreranno in un cartone animato in cui l’ors* animato cerca la sua identità, mostrando come spesso la propria personalità sia in realtà plagiata dalle influenze esterne come quelle delle celebrities o del capitalismo che tentano di volerci a loro immagine e somiglianza.