All’Università Statale di Milano riprendono le lezioni in presenza.
La lista “Obiettivo Studenti” denuncia, ancora una volta, il problema delle aule sovraffollate e chiede un incontro alla direzione dell’Ateneo.
Nei giorni precedenti sono ricominciati i corsi di alcune facoltà umanistiche, come Lettere e Filosofia, e di Scienze Politiche. Gli alunni si vedono le classi al completo e sono costretti a seguire le lezioni in streaming “accampati” nei corridoi. A breve inizieranno anche i corsi di Giurisprudenza.
Dall’Ateneo rendono noto che gli studenti hanno l’obbligo di prenotare il proprio posto a lezione attraverso l’app apposita, la quale avvisa se i posti sono completi: per chi resta fuori ci sarà una diretta streaming. “Gli alunni, sapendo di dover seguire da remoto, possono organizzarsi per farlo in un luogo idoneo, che sia da una biblioteca o da casa“, spiegano dalla Statale.
Il neoeletto rappresentante in Senato accademico per “Obiettivo Studenti” denuncia: “Quando il numero di alunni è in esubero, il docente invita i non prenotati ad uscire dalla classe, ma è impensabile che controlli le prenotazioni ad una ad una. Quindi, a volte, resta fuori anche chi è prenotato e si ritrova a seguire la lezione online dal corridoio, seduto per terra e tra il viavai. In alcuni casi è capitato che il docente non avviasse neppure lo streaming.
Con questa situazione, a chi resta fuori dalla classe non è garantito in toto il diritto allo studio”.
La lista proporrà di “prevedere, nel caso dei corsi troppo affollati, due aule una accanto all’altra, di modo che i ragazzi che devono seguire lo streamingpossano farlo seduti ai banchi e nelle vicinanze dei compagni e del docente, per poter eventualmente intervenire”.
Una misura da adottare solo in caso di emergenza, in quanto, le lezioni in presenza sono fondamentali, perché soltanto in queste ultime si trova un’esperienza universitaria completa.
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