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Manca una settimana al Salone del Mobile: l’80% delle stanze d’albergo è già stato prenotato.
Maurizio Naro, presidente di Apam, l’Associazione degli albergatori di Milano che fa capo a Confcommercio, chiarisce: “Prevediamo il tutto esaurito almeno nei primi tre giorni della settimana, quelli clou“. A causa della mancanza di personale gestire l’onda di visitatori in arrivo sarà più difficile del solito. Naro sottolinea: “Già da aprile il turismo, almeno quello leisure, è tornato a livelli pre-Covid e già in questi mesi gli albergatori hanno dovuto far fronte alla mancanza di addetti.
Ecco perché molti colleghi hanno dovuto diminuire la disponibilità di camere”. A seguito della pandemia di Covid-19, l’organizzazione dei viaggi è cambiata: le persone, infatti, prenotano il pacchetto 48 ore prima del soggiorno. Pertanto, le cooperative che gestiscono gli addetti alle pulizie faticano a trovare in tempistiche così brevi qualcuno che sistemi le stanze. Il risultato? Alcune stanze restano “sfitte”.
Il gestore di un locale in Porta Venezia afferma: “Ci rubiamo il personale tra imprenditori a suon di proposte e controproposte, ormai”. Talvolta, le persone non si presentano nemmeno ai colloqui di lavoro. Da un anno a questa parte anche i soci si sono rimessi a lavorare, al fine di tamponare la mancanza di personale. Il titolare di uno dei locali più frequentati in corso Garibaldi sottolinea: “La pandemia ha cambiato tutto: le persone preferiscono guadagnare meno ma avere una qualità della vita più alta che contempli anche il tempo libero“.
Sembrerebbe che le priorità non sono più le stesse di tre anni fa. Anche le gelaterie lamentano la carenza di personale. Se l’anno scorso gli orari di apertura andavano da mezzogiorno a mezzanotte, attualmente, si apre alle 14 e si chiude alle 22.
Lino Stoppani, presidente dell’Epam, l’associazione dei pubblici esercizi milanesi, evidenzia: “Il 2020 e il 2021 sono stati due anni di precarietà sistematica con aperture e chiusure condizionate dal Covid e dalle limitazioni sanitarie.
Chi ha potuto ha cambiato mestiere alla prima occasione utile”.
Necessario rendere più attrattivo il settore: i lavoratori devono tornare a sentirsi gratificati economicamente e professionalmente. Inoltre, bisogna formare gli stranieri, i quali, “rappresentano un bacino importantissimo di nuovi lavoratori”, conclude Stoppani.
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