L'opera di Federico Zenobi e Nicola Canarecci sul muro del Politecnico in via Saldini
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Protagonista della nuova opera di street art, realizzata con vernice mangia-smog, è il corallo.
Murales mangia-smog: l’opera per proteggere l’habitat marino
Virginia Tardella, vicepresidente e cofondatrice di Worldrise -ONLUS che sviluppa progetti di conservazione e valorizzazione dell’ambiente marino- chiarisce: “Il corallo, simbolo dell’habitat marino, viene paragonato a una scultura sottomarina“. Sul fondale spuntano diversi coralli, i quali, a causa del fenomeno di sbiancamento, stanno man mano scomparendo. Nell’opera si legge a caratteri cubitali la scritta ‘Protect‘ -proteggi, in inglese-.
Murales mangia-smog, Tardella: “Siamo attivi nella tutela e valorizzazione del patrimonio marino”
Il murale, intitolato ‘Protect the E(art)h’, è stato realizzato da Federico Zenobi e Nicola Canarecci di Technicalz Studio. Situato su una parete di uno degli edifici del Politecnico di Milano, in via Saldini 31, occupa uno spazio pari a 54 metri quadri.
Tardella evidenzia: “Siamo attivi nella tutela e valorizzazione del patrimonio marino. Portiamo simbolicamente il mare nelle città, proprio dove l’ambiente è spesso il grande assente, attraverso la street art”.
‘Protect the E(art)h’ non è la prima opera mangia-smog meneghina: nel 2019 l’artista Iena Cruz aveva dipinto il murale ‘AnthropOceano’ in via Viotti 13, nel quartiere Lambrate, denunciando così i cambiamenti climatici e il loro impatto sul mondo marino.
Murales mangia-smog: la pittura Airlite
L’opera rientra nel progetto Worldrise Walls, sostenuto dalla compagnia energetica Agn Energia e dalla piattaforma web PlanBee, dedicata a progetti di cura e tutela dei beni comuni.
Tardella afferma che il murale contribuisce ad assorbire smog e inquinamento dalla città in quanto realizzato con Airlite, la pittura innovativa che trasforma le pareti in un depuratore d’aria naturale alimentato attraverso l’energia solare.
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