Argomenti trattati
Situata nel cuore di Milano, a pochi passi dal Castello Sforzesco, la Pinacoteca di Brera è una tra le gallerie d’arte più visitate d’Italia grazie alla sua ricca ed eterogenea collezione di opere d’arte.
L’imponente palazzo che, oltre alla pinacoteca, ospita L’Accademia di Belle Arti, la Biblioteca Nazionale Braidense, l’Orto Botanico, l’Osservatorio Astronomico e l’Istituto Lombardo di Scienze e Lettere, sorge dove un tempo si trovava il convento dell’ordine religioso degli Umiliati, in una zona denominata braida, da cui il nome attuale.
Successivamente passato ai Gesuiti, questi lo trasformarono in università, e lo sottoposero a numerosi lavori di ampliamento.
Nel 1773 l’edificio divenne di proprietà del governo austriaco. Nel 1776 l’imperatrice Maria Teresa D’Austria decretò quindi la fondazione dell’Accademia di Belle Arti nel palazzo, già sede della Scuola Palatina.
Agli inizi dell’Ottocento, mentre Milano viene intitolata capitale del Regno Italico, Napoleone ordina la costituzione di una pinacoteca che raccolga le opere d’arte sottratte a chiese e monasteri. La Pinacoteca di Brera viene inaugurata il 15 agosto 1809 in occasione dei quarant’anni di Napoleone, omaggiato con una scultura di Antonio Canova nelle vesti di Marte Pacificatore (1806), la cui copia in bronzo fu posizionata nel cortile della pinacoteca nel 1859.
La Pinacoteca di Brera ospita al suo interno una ricca collezione di opere che spaziano dall’arte antica alla moderna. Si tratta di veri capolavori della storia dell’arte, italiana e ma non solo, che non smettono di affascinare ed emozionare chiunque abbia l’opportunità di visitare l’esposizione.
Donato nel 1811 dal viceré d’Italia Eugenio di Beauharnais, la Pietà (1465-70) di Giovanni Bellini è un dipinto dall’intensa forza espressiva.
Dello stesso autore è possibile ammirare anche la Predica di San Marco ad Alessandria d’Egitto (1504-07). In questo caso l’opera, commissionata a Gentile Bellini, venne ultimata da Giovanni in seguito alla scomparsa del fratello.
Altro capolavoro ospitato dalla pinacoteca è la Sacra Conversazione con la Madonna col Bambino, sei santi, quattro angeli e il donatore Federico da Montefeltro (1472-74) anche nota come Pala Montefeltro, o appunto Pala di Brera, di Piero della Francesca.
Commissionata dal signore Federico da Montefeltro, la pala si trovava in origine nella chiesa di San Bernardino a Urbino.
Tra le opere presenti nella galleria, va assolutamente segnalato il Cristo morto nel sepolcro e tre dolenti (1480) di Andrea Mantegna. Considerata un’opera simbolo del Rinascimento italiano, il Cristo del Mantegna rappresenta il vertice dell’espressività dell’artista.
Un vero tripudio per gli occhi, rigoroso nel suo impianto prospettico, è lo Sposalizio della Vergine (1504) di Raffaello Sanzio.
L’opera, che originariamente si trovava esposta nella chiesa di San Francesco a Città di Castello, venne traslata nella pinacoteca nel 1805. Altrettanto ricco di suggestioni è il Ritrovamento del corpo di San Marco (1562-66) del Tintoretto.
Altra opera di sicuro interesse, che non può mancare di affascinare il visitatore, è la Cena in Emmaus (1601-02) di Caravaggio, al secolo Michelangelo Merisi.
Chiudiamo questa breve carrellata di opere con uno tra i dipinti più celebri dell’Ottocento e l’immagine simbolo della pinacoteca stessa: Il bacio di Francesco Hayez(1859), celebrazione delle lotte risorgimentali e dell’amore per la patria.
Facilmente raggiungibile con i mezzi pubblici, la Pinacoteca di Brera è aperta dal martedì alla domenica, dalle 8:30 alle 19:15 (attenzione: la biglietteria chiude alle 18:40), mentre ogni terzo giovedì del mese, in occasione dell’appuntamento Brera/Musica. La pinacoteca chiude alle 22:15 (in questo caso la chiusura della biglietteria è fissata per le 21:40) mentre i prezzi a cui fare riferimento sono i seguenti:
Si raccomanda, prima di partire, di consultare sempre il sito della pinacoteca per ogni ulteriore informazione in merito a orari, aperture e costi.