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Cerro Maggiore respinge il maxi impianto fotovoltaico a Cantalupo: ecco perché

Cerro Maggiore si oppone con fermezza alla realizzazione di un grande impianto fotovoltaico a Cantalupo, sottolineando i potenziali rischi per l'ambiente e il paesaggio locale. Questa iniziativa mira a proteggere la biodiversità e a preservare l'integrità del territorio, garantendo un futuro sostenibile per la comunità.

Un’importante questione ambientale sta sollevando preoccupazioni a Cantalupo, una frazione di Cerro Maggiore. Si tratta di un progetto per la realizzazione di un maxi impianto fotovoltaico che, se approvato, occuperebbe una vasta area di terreni agricoli, posizionandosi tra l’autostrada A8 e il cimitero locale.

Il progetto, proposto da un’azienda privata, è attualmente sottoposto alla Valutazione di impatto ambientale (Via) da parte della Regione Lombardia. Si prevede la costruzione di due impianti distinti: il primo con 14.040 pannelli solari, ognuno con una potenza di 730 watt, per un totale di oltre 10 megawatt, e un secondo impianto più piccolo, ma comunque significativo, da 7,5 megawatt. Viene inoltre pianificato un nuovo elettrodotto interrato da 15.000 volt che attraverserebbe diverse vie del Comune, causando un notevole disagio per la comunità locale.

Le preoccupazioni del Comune

La risposta del Comune di Cerro Maggiore è stata netta: un deciso no al progetto. Il vicesindaco Alessandro Provini ha dichiarato che non sono contrari all’uso delle fonti rinnovabili, ma ritengono che questo specifico intervento possa distruggere l’equilibrio agricolo e paesaggistico della zona. I terreni in questione fanno parte del Parco locale di interesse sovracomunale dei Mughetti, un’area di valore naturalistico e biodiversità.

Un impatto ambientale significativo

Provini ha evidenziato l’importanza di proteggere il patrimonio naturale del territorio, sottolineando che l’installazione di un impianto di tali dimensioni non solo deturperebbe il paesaggio, ma minaccerebbe anche la salute delle aree verdi circostanti. “La nostra terra è una risorsa preziosa e non possiamo permettere che venga sacrificata in nome di un’energia che, sebbene rinnovabile, può avere un impatto devastante”, ha affermato.

In passato, un altro progetto ambizioso era stato presentato, prevedendo l’occupazione di circa 400-500 mila metri quadrati di terreni agricoli, pari a circa dieci campi da calcio. Le osservazioni del Comune sono state accolte, ma la lotta contro questi eco-mostri è complessa. Il green deal europeo, infatti, tende a favorire tali iniziative, limitando le scelte degli enti locali.

La posizione della comunità locale

La comunità di Cantalupo è divisa: se da un lato ci sono favorevoli all’energia rinnovabile, molti residenti temono che un impianto così massiccio possa alterare in maniera permanente il loro ambiente e la qualità della vita. “Siamo tra l’autostrada e un cimitero, vogliamo preservare ciò che resta delle nostre campagne”, ha commentato un residente.

La ricerca di un equilibrio sostenibile

Il Comune di Cerro Maggiore si sta battendo per trovare un equilibrio tra la necessità di produrre energia pulita e la salvaguardia del territorio. “Dobbiamo essere capaci di generare energia sostenibile senza compromettere l’ambiente”, ha concluso Provini, sottolineando l’importanza di esplorare alternative che possano coniugare le esigenze energetiche con la tutela del paesaggio.

La questione del maxi impianto fotovoltaico a Cantalupo rappresenta un caso emblematico delle sfide che molte comunità si trovano ad affrontare nella transizione verso un futuro più sostenibile. È fondamentale che si continui a discutere e a valutare attentamente le implicazioni di tali progetti, affinché possano essere prese decisioni che considerino il benessere dei cittadini e la salute del nostro pianeta.

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