×

Referendum sul lavoro e cittadinanza: affluenza in calo al 30,7% nel 2025

Il referendum sul lavoro e sulla cittadinanza non ha raggiunto il quorum, ma Milano si distingue con una maggiore partecipazione.

Il referendum sul lavoro e sulla cittadinanza ha mostrato un dato preoccupante: l’affluenza nazionale si è fermata al 30,7%. Un risultato ben lontano dal 50% più uno necessario per rendere validi i quesiti. Eppure, in Lombardia, la situazione appare lievemente migliore con un’affluenza del 30,68%. Ma i numeri non raccontano tutta la storia.

A Milano, infatti, si registra un’affluenza più significativa: il 35,8%. Questo dato, il più alto della regione, lancia un messaggio chiaro. Nella capitale lombarda, dove si intrecciano le vite di studenti, lavoratori e famiglie di diverse origini, i temi del lavoro e della cittadinanza non sono questioni astratte, ma reali e quotidiane, che toccano da vicino la vita di ogni giorno.

Passando ai risultati, in Lombardia il “Sì” ai quesiti sul Jobs Act ha superato l’86%, perfettamente in linea con il trend nazionale. Tuttavia, il tema della cittadinanza presenta sfumature più complesse: il “No” al dimezzamento dei tempi per ottenerla ha raggiunto il 35,9%, un dato superiore alla media italiana. Che significato hanno questi risultati per la politica locale?

Le reazioni politiche non si sono fatte attendere. Matteo Salvini, vicepremier e segretario della Lega, ha commentato la situazione definendola una “sconfitta sonora per la sinistra”, incapace di mobilitare anche i propri elettori. Dall’altra parte, il presidente del Senato Ignazio La Russa ha rivelato di aver votato solo il quesito sulla responsabilità in solido negli appalti, affermando di essere stato influenzato da una campagna “volgare e carica di odio” da parte di esponenti della sinistra, come Schlein e Bonelli. “Senza quelle parole, forse avrei votato no a tutti e cinque,” ha dichiarato.

Da un’altra prospettiva, Maurizio Landini, segretario generale della Cgil, ha ammesso che non è stata una giornata di vittoria, ma ha rimarcato i 14 milioni di voti raccolti come un’importante base di ripartenza. Insomma, un quadro complesso e contraddittorio, che lascia aperte molte domande.

Che impatto avranno questi risultati sul futuro politico della Lombardia e dell’Italia? E come reagiranno i cittadini alle prossime sfide in tema di lavoro e cittadinanza? Le prossime settimane saranno cruciali per capire come questi eventi plasmeranno il panorama politico nazionale.

Leggi anche