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Milano è ancora teatro di episodi di spaccio di droga, e l’ultima operazione della polizia ha portato all’arresto di un giovane egiziano di 19 anni e di un italiano di 74 anni, già noto alle forze dell’ordine. Gli agenti del Commissariato Lorenteggio hanno agito in due distinte operazioni, entrambe culminate in arresti per spaccio.
Il giovane spacciatore al parco giochi
Era giovedì 5 giugno, le 17.30, quando gli agenti notano il 19enne seduto su una panchina nel parco di via Koch, a pochi passi dall’area giochi. Due persone si avvicinano e, dopo un rapido scambio, si allontanano. Gli agenti fermano i due, uno dei quali è un minorenne, trovandoli in possesso di oltre 8 grammi di hashish. Acquisto effettuato poco prima dal giovane spacciatore.
Il ragazzo viene quindi controllato e trovato con 57 grammi di hashish, suddivisi in cinque stecche, e 135 euro in contante. La polizia sequestra il tutto, chiudendo così il primo capitolo dell’operazione.
La scoperta del 74enne in via Ronzoni
Ma non finisce qui. Nella stessa serata, intorno alle 22.50, un’altra pattuglia del Commissariato Lorenteggio si dirige verso un appartamento in via Ronzoni, sospettato di essere un luogo di spaccio. All’interno, gli agenti trovano un 74enne, visibilmente sorpreso dalla loro presenza.
Durante la perquisizione, l’uomo consegna un contenitore per farmaci con 7,5 grammi di cocaina. Ma la scoperta non si ferma qui: su un comodino viene rinvenuta una pochette con un altro contenitore, contenente 6 grammi di cocaina, insieme a un bilancino di precisione e materiale per il taglio della sostanza. In un cassetto, infine, spuntano 680 euro in banconote di piccolo taglio.
Un problema che non si ferma
Queste operazioni mettono in luce un problema persistente nella zona: il traffico di droga continua a essere una piaga, nonostante gli sforzi delle forze dell’ordine. Come mai? Perché, nonostante i controlli e le operazioni, la domanda di stupefacenti sembra non diminuire mai. I residenti chiedono maggiore sicurezza e azioni più incisive per contrastare questa attività illegale.
Le domande rimangono: cosa si può fare di più? Quali misure possono essere adottate per fermare questo fenomeno? La comunità milanese attende risposte e azioni concrete per un futuro più sicuro.