La piazza centrale di Rho si trasforma in un palcoscenico di culture e tradizioni. Il Festival delle Culture, un evento che celebra la diversità e l'incont...

Argomenti trattati
La piazza centrale di Rho si trasforma in un palcoscenico di culture e tradizioni. Il Festival delle Culture, un evento che celebra la diversità e l’incontro tra popoli, ha riunito per l’ennesima volta migliaia di persone. Questo festival non è solo una manifestazione: è un simbolo di integrazione e accoglienza, un momento in cui le comunità straniere si raccontano e si fanno conoscere.
Un patrimonio di Rho
Il Festival delle Culture non è un semplice evento, è diventato un patrimonio di Rho. Da anni, la manifestazione riesce a farci guardare il mondo con occhi diversi, portando alla luce le storie di chi vive nella nostra città. Dall’esordio, il festival ha avuto il merito di promuovere il valore dell’integrazione pacifica, rendendo visibili le musiche, le ricette e i racconti di Paesi lontani. Ma chi c’è dietro a questo straordinario lavoro? Gli amici del Consiglio cittadino Migranti di Rho, presieduto da Anzhela Kilat, insieme all’Associazione Multiculturale Oasi, sono i veri artefici di questo successo. Collaborano attivamente con la cooperativa sociale Intrecci e l’iniziativa #Oltreiperimetri, sostenuti dal Comune e dalla Regione Lombardia.
Un sabato di festa e colori
Sabato scorso, la piazza San Vittore si è riempita di colori e suoni. Accanto alle esibizioni di gruppi di ballo e canti, una mostra di disegni realizzati da bambini delle scuole primarie ha catturato l’attenzione. I piccoli artisti hanno partecipato al concorso “Le differenze che uniscono”, un’iniziativa che ha visto la collaborazione degli assessorati alla Cultura e Scuola. I vincitori hanno ricevuto i premi dal sindaco Andrea Orlandi e dal vicesindaco Maria Rita Vergani, un momento che ha emozionato tutti i presenti.
Un programma ricco di emozioni
Il palco ha visto alternarsi diverse performance. Il Gruppo “El Salvador es danza” ha aperto le danze, seguito dal gruppo cinese della “Chiesa di Dio Onnipotente” e dal coro della “Lega Culturale Islamica Italo Araba” di Rho. Ogni esibizione ha raccontato una storia, un pezzo di cultura che ha arricchito il nostro tessuto sociale. Non sono mancati i laboratori per i più piccoli, parte del progetto “Senza Frontiere”, dimostrando come la cultura possa unire anche le generazioni più giovani.
Testimonianze e incontri
Tra gli stand, le parole degli abitanti e dei visitatori si intrecciavano in un coro di voci diverse. “È un’opportunità unica per conoscere altre culture”, ha dichiarato un partecipante. “In un mondo che spesso sembra diviso, vedere tutte queste persone insieme è un messaggio di speranza”. Eppure, c’è chi si chiede: quanto può durare questo spirito di unità?
Il futuro del festival
Il festival ha dimostrato di essere un momento cruciale per la comunità, un punto di incontro che promuove il dialogo. Ma la domanda rimane: come si evolverà questa iniziativa nei prossimi anni? La speranza è che il Festival delle Culture continui a crescere, ad espandersi, a includere sempre più voci. Un evento che, al di là delle musiche e dei cibi, rappresenta la bellezza della diversità.