La Lombardia si conferma un gigante economico europeo, con numeri che parlano chiaro. Secondo l’ultima relazione del Centro Studi di Assolombarda, la regi...

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La Lombardia si conferma un gigante economico europeo, con numeri che parlano chiaro. Secondo l’ultima relazione del Centro Studi di Assolombarda, la regione ha visto un incremento del PIL reale del 12,3% negli ultimi dieci anni, posizionandosi dietro solo alla Cataluña. I dati sul PIL pro-capite del 2023 sono paragonabili a quelli delle regioni tedesche più avanzate, sottolineando il potere economico lombardo. E le esportazioni? Un impressionante +47,2% dal 2015 al 2024. Insomma, la Lombardia non è solo un centro nevralgico di produzione, ma un vero e proprio motore di crescita.
Un mercato del lavoro in salute
Il mercato del lavoro lombardo mostra segni di robustezza. Il tasso di disoccupazione di lungo periodo è sceso all’1,3%, un risultato che fa ben sperare. Ma non è tutto rose e fiori. Il calo demografico si fa sentire, e le previsioni sono preoccupanti: entro il 2100, la popolazione in età lavorativa potrebbe diminuire di un milione di unità. Un dato allarmante che pone interrogativi sul futuro della forza lavoro e sull’economia in generale. Come si preparerà la Lombardia a questa sfida?
Ambiente e sostenibilità: luci e ombre
Da un punto di vista ambientale, la Lombardia si trova in una situazione ambivalente. Da un lato, i consumi energetici sono scesi del 9,7% e le emissioni industriali sono calate del 21,8%. Dall’altro, la qualità dell’aria rimane una grave criticità. I livelli di particolato sono ancora troppo alti, segno che la battaglia per un ambiente più sano è tutt’altro che vinta. Tuttavia, la regione si distingue per la sua economia circolare, con un tasso di raccolta differenziata del 73,9%, il che la colloca al primo posto in Italia, superando anche le regioni tedesche.
Salute e benessere: dati incoraggianti
Un altro aspetto positivo riguarda l’aspettativa di vita, che nel 2023 si attesta a 84,3 anni. Questo è un dato che riflette non solo la qualità della vita, ma anche l’efficacia del sistema sanitario lombardo. Inoltre, la percentuale di persone a rischio povertà è relativamente bassa, fissata al 14,1%. Tuttavia, c’è un altro lato della medaglia: il numero di giovani laureati tra i 25 e i 34 anni è solo del 35,2%, un dato che si distacca dai livelli delle principali regioni europee. Cosa significa questo per il futuro della regione?
In breve, la Lombardia è in corsa, e lo è a ritmi sostenuti. Ma per mantenere la sua posizione di leader, dovrà affrontare le sfide del futuro con una strategia chiara e mirata, focalizzandosi non solo sulla crescita economica, ma anche sulla formazione, sulla ricerca e su una sostenibilità che abbracci tutti gli aspetti della vita. Riuscirà a tenere il passo? Gli sviluppi futuri saranno decisivi.