Elodie ha infiammato San Siro con uno spettacolo che va oltre la musica, affrontando temi di identità e libertà.

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Un concerto che trascende la semplice esibizione musicale. Elodie ha lasciato il segno a San Siro, dove circa 45.000 fan si sono riuniti per un evento da ricordare. Diviso in quattro atti – Audace, Galattica, Erotica, Magnetica – lo show ha presentato le anime del suo ultimo album “Mi ami o mi odi”, lanciato il 2 maggio. La cantante, in scena per quasi due ore, ha mostrato tutte le sue sfaccettature artistiche, mescolando musica, danza e momenti di intensa vulnerabilità.
Un viaggio emozionante tra musica e ospiti
Ogni atto è stato un viaggio emozionante, ricco di colpi di scena. Su “Tribale”, Elodie fatica a trattenere le lacrime, mentre i brani come “Due”, “Guaranà” e “Andromeda” hanno risuonato tra il pubblico. Particolarmente impattante è stato un medley che ha unito i successi di Madonna e Donna Summer, un chiaro segnale della sua evoluzione artistica. La folla è esplosa quando Achille Lauro ha portato sul palco “Folle città”, un brano che ha unito i due artisti in una performance indimenticabile.
Altri ospiti hanno arricchito la serata: Gianna Nannini ha fatto vibrare l’aria con “America”, mentre Gaia ha presentato il suo ultimo successo “Chiamo io chiami tu”. Ma non è stato solo un concerto musicale; la dj Nina Kraviz ha infiammato il palco con un set esplosivo, dimostrando che la serata era un mix di talenti e stili.
Un manifesto di libertà e inclusione
Ogni atto non era solo musica, ma un manifesto di inclusione e libertà. I monologhi che aprivano ogni sezione affrontavano temi cruciali come l’identità e i diritti della comunità LGBTQIA+. La presenza di una drag queen sul palco, che recitava testi dedicati ai diritti civili, ha accentuato il messaggio potente di accettazione e libertà. Un cortometraggio mostrava le sfide della transizione di genere, amplificando il messaggio di reale inclusione.
Uno dei momenti più toccanti è arrivato quando quattro drag queen si sono unite a Elodie durante “Dimenticarsi alle 7”, creando una performance visivamente e emotivamente coinvolgente. Sul maxischermo, lo slogan “Make Equality Great Again” è risuonato, con il pubblico che lo ha accolto come un inno di speranza e cambiamento.
Un finale potente e simbolico
Il concerto si è concluso con “Bagno a mezzanotte”. Con la bandiera palestinese tra le mani, Elodie ha chiuso una serata che ha superato le aspettative. Non è stato solo un evento musicale, ma un chiaro atto di libertà, un momento di riflessione profonda su temi che toccano tutti noi.
Elodie ha dimostrato che la musica può essere un potente strumento di cambiamento, unendo le persone attraverso il ritmo e il messaggio. La serata a San Siro rimarrà nella memoria non solo per la musica, ma per il coraggio di affrontare questioni che molti preferirebbero ignorare. E ora, la domanda rimane: cosa ci riserverà il prossimo capitolo di questa audace artista?