Il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, chiede di modificare le regole sui referendum dopo una partecipazione deludente.

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Milano, scossa da un’affluenza ai referendum che si attesta attorno al 29%. È il sindaco Giuseppe Sala a rompere il silenzio, proponendo un abbassamento del quorum e un incremento del numero di firme necessarie per la validità delle consultazioni. Un intervento urgente, dettato dalla necessità di ripensare gli strumenti di democrazia diretta.
Affluenza deludente ai referendum
La situazione è critica. I dati parlano chiaro: a Milano, la partecipazione media ai referendum è stata del 29,27%. Un segnale allarmante, che evidenzia un disinteresse crescente verso la partecipazione civica. Le variazioni tra i diversi quesiti sono minime, oscillando tra il 29,27% e il 29,48%. Il Municipio 3, seppur con poco sopra il 34%, risulta il più attivo, mentre il Municipio 1 è precipitato sotto il 25%. Una situazione che non può lasciare indifferenti.
Le proposte del sindaco
“Sarei favorevole ad alzare il tetto di raccolte firme per i referendum a un milione e ad abbassare il quorum al 40%”, ha sottolineato Sala, intervenendo in diretta su RTL. Le sue parole non lasciano spazio a dubbi: è tempo di una revisione. “Non m’aspettavo che andassero oltre il 30%”, ha confessato, evidenziando una realtà che si fa sempre più complessa. Alle ultime elezioni politiche, la partecipazione era stata ben più alta, raggiungendo il 60%. Eppure, la destra ha spinto per disertare le urne.
Le sfide della democrazia diretta
Il primo cittadino non si ferma qui. “I referendum sono un esercizio di democrazia importante, ma devono essere ripensati”, afferma, con una certa urgenza. Il centrodestra, da parte sua, punta a innalzare a un milione le firme necessarie per indire un referendum, mantenendo però il quorum al 50%. “Con quelle cifre, non ci si arriva mai”, è la sua osservazione. E la questione si fa ancora più seria quando si parla di temi etici. “Se proponi questioni come aborto, divorzio o fine vita, la gente vota. Ma quando si tratta di questioni tecniche, è un altro paio di maniche.”
Un futuro incerto
La morale, per Sala, è chiara: “A Milano, hanno votato il 37% dei cittadini”. Un dato che, sebbene non esaltante, fa riflettere. La partecipazione è un diritto, ma anche un dovere. Come si orienterà Milano in questo contesto? È necessario un cambio di rotta, e le proposte del sindaco potrebbero rappresentare un passo nella giusta direzione. E ora, ci si domanda: quali saranno le prossime mosse? Cosa accadrà nei prossimi mesi? La situazione è in continua evoluzione, e gli occhi sono puntati su Milano.