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Milano è diventata la città delle multe. Nel 2024, il Comune ha incassato una cifra record: quasi 205 milioni di euro solo da sanzioni per conducenti indi...

Milano è diventata la città delle multe. Nel 2024, il Comune ha incassato una cifra record: quasi 205 milioni di euro solo da sanzioni per conducenti indisciplinati. Questo dato, emerso da un’analisi condotta dal Codacons, rappresenta il più alto importo in Italia. Roma, con i suoi 169 milioni, e Firenze, che si ferma a poco più di 61, non possono nemmeno avvicinarsi a questo risultato. La sorprendente crescita di Milano rispetto all’anno precedente è un balzo del 57,5%, mentre la media nazionale si attesta intorno all’11%.

Si intravede un panorama complesso dietro a questi numeri. Secondo il Codacons, l’aumento è alimentato da un potenziamento dei controlli. Telecamere, autovelox e varchi elettronici sono diventati strumenti di sorveglianza sempre più presenti sulle strade milanesi. La legge stabilisce che i proventi delle multe devono essere reinvestiti in sicurezza stradale, manutenzione urbana e mobilità sostenibile. Ma la domanda che sorge è: questi fondi vengono realmente utilizzati per migliorare la vita dei cittadini?

Le polemiche non mancano. C’è chi accusa il Comune di praticare una vera e propria “caccia al portafoglio”, usando le multe come un bancomat fiscale. Al contrario, i sostenitori delle sanzioni vedono in esse un deterrente necessario contro l’inciviltà al volante. Le voci si alzano, le opinioni si dividono. È un dibattito acceso, che coinvolge non solo i milanesi, ma anche i turisti che si trovano a dover fare i conti con regole di circolazione sempre più rigide.

I cittadini si chiedono: dove vanno a finire davvero questi soldi? La trasparenza è fondamentale. Molti invocano un maggiore controllo sull’utilizzo dei fondi ricavati dalle multe. Gli automobilisti, già frustrati per le sanzioni, si sentono ulteriormente penalizzati da un sistema che sembra premiare più la punizione che la prevenzione. E se da un lato le multe potrebbero sembrare necessarie per garantire la sicurezza stradale, dall’altro la sensazione di essere costantemente sotto osservazione crea un clima di tensione.

In un contesto simile, è facile immaginare le reazioni dei milanesi. “Siamo stanchi di sentirci perseguitati”, dice un automobilista in coda al semaforo. Un altro aggiunge: “Le multe non sono la soluzione, servono più controlli e meno sanzioni”. Le testimonianze si moltiplicano, e con esse la richiesta di un cambiamento.

Eppure, nonostante il malcontento, il Comune continua a incassare. Le telecamere non smettono di registrare, e i trasgressori di certo non mancano. Ogni giorno, le strade di Milano sono teatro di un gioco al gatto e al topo tra automobilisti e forze dell’ordine. E mentre il dibattito infuria, il Comune dichiara di voler utilizzare questi fondi per migliorare la mobilità. Ma la fiducia dei cittadini è in calo.

Si delineano scenari futuri incerti. Con l’approssimarsi dell’anno successivo, la città potrebbe decidere di rivedere il sistema delle multe. Ma sarà sufficiente? La questione rimane aperta, e gli occhi dei cittadini sono puntati su come verranno gestiti questi proventi. La pressione aumenta. La sicurezza stradale è fondamentale, ma a che prezzo? Ecco il punto cruciale. La questione delle multe a Milano è destinata a tenere banco ancora a lungo, con sviluppi che potrebbero influenzare la vita quotidiana di molti.

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