È ufficiale: la campanella ha suonato per l'ultima volta e per gli studenti è tempo di festeggiare. Venerdì 6 giugno segna la chiusura dell'anno scolasti...

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È ufficiale: la campanella ha suonato per l’ultima volta e per gli studenti è tempo di festeggiare. Venerdì 6 giugno segna la chiusura dell’anno scolastico 2024/2025 e, come da tradizione, le strade attorno all’Istituto Volta di Milano si trasformano in un palcoscenico di allegria. Gavettoni, cartelloni colorati e musica a tutto volume raccontano di un’uscita trionfale, ma non tutti si possono rilassare. Per i maturandi, infatti, inizia una nuova avventura… o un incubo, a seconda delle prospettive. Con oltre 500.000 studenti pronti ad affrontare l’esame di Stato in Lombardia, la tensione si fa palpabile.
Il conto alla rovescia per la maturità
Il 19 giugno si parte con il temuto tema di italiano. È il primo passo di una maratona di prove che culminerà con gli orali. Ma cosa si prova a soli pochi giorni dall’inizio di questa sfida? C’è chi si è già messo a studiare, con libri e appunti sparsi ovunque, e chi invece preferisce godersi l’ultima giornata di libertà. “Non voglio pensarci, oggi voglio solo divertirmi”, ammette una studentessa con un sorriso.
Eppure, il tempo scorre inesorabile. I corridoi dell’istituto sono pieni di voci, risate, ma anche di un certo nervosismo. Gli studenti si scambiano consigli, si confrontano sulle strategie da adottare. “L’importante è rimanere calmi e concentrati”, afferma un compagno, mentre un altro aggiunge: “E non dimenticare di dormire!”.
La festa e le aspettative
La scena si anima con i festeggiamenti. Gli studenti si abbracciano, si scambiano promesse di rimanere in contatto. Ma dietro l’apparente spensieratezza, c’è la consapevolezza che la maturità è un momento cruciale. La pressione è alta, le aspettative da soddisfare sono molte. “È tutto un grande gioco, ma chi perde potrebbe avere problemi”, commenta un genitore in attesa di raccogliere il proprio figlio.
Il 20 giugno è in programma la seconda prova, che richiederà un impegno specifico in base all’indirizzo di studio. E poi, gli orali. Una sequenza di prove che deciderà il destino di molti. “Ci sono giorni in cui mi sento sicuro, altri in cui mi prende l’ansia”, confida un ragazzo. Si alternano momenti di entusiasmo a quelli di preoccupazione: è la vita da maturando.
Una transizione non così semplice
Ma cosa aspettarsi dopo l’esame? Le incertezze sono molte. Università, lavoro, viaggi: le opportunità si presentano, ma è difficile orientarsi. “Vorrei viaggiare, ma non so se potrò permettermelo”, dice una ragazza, esprimendo un pensiero comune. La voglia di esplorare il mondo è forte, ma la realtà economica fa paura.
E mentre si festeggia la conclusione di un percorso, si riflette su cosa verrà. Gli studenti sono in bilico tra l’euforia del momento e le sfide future. Quali sogni realizzeranno? Quali strade sceglieranno? Le risposte rimangono in sospeso, come un eco nelle aule semivuote.
Un futuro da scolpire
La giornata volge al termine. I festeggiamenti si attenuano, ma le emozioni restano vive. Il rumore dei gavettoni si allontana, sostituito da un silenzio che parla di attesa. Ogni studente ha la sua storia, i suoi desideri, i suoi timori. E mentre il sole tramonta su Milano, l’orizzonte si riempie di possibilità.
La maturità è solo un passo, ma è un passo decisivo. La strada si biforca, e ogni scelta avrà il suo peso. “Speriamo che tutto vada per il meglio”, dice qualcuno, lasciando la frase nell’aria, aperta a mille interpretazioni. Un futuro da costruire, un viaggio da iniziare. E le storie di questi ragazzi sono solo all’inizio.