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Giustizia minorile: il caso dell’aggressione all’Enaip di Varese

Un giovane di 17 anni messo in prova per due anni dopo l'accoltellamento di una professoressa.

Aggressione all'Enaip di Varese nel contesto della giustizia minorile
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Il drammatico episodio all’Enaip di Varese

Il 5 febbraio dello scorso anno, un episodio di violenza scuoteva l’Enaip di Varese, quando un giovane di 17 anni accoltellava una professoressa durante le lezioni. L’aggressione, avvenuta in un contesto scolastico, ha suscitato grande preoccupazione tra studenti e genitori, evidenziando la necessità di riflessioni profonde sulla sicurezza nelle scuole. Il ragazzo, armato di un coltello a serramanico di 10 centimetri, ha sferrato tre fendenti alla schiena della docente, uno dei quali ha lesionato un polmone, fortunatamente deviato da una vertebra. La professoressa è stata immediatamente trasportata all’Ospedale di Circolo di Varese, dove ha subito un intervento chirurgico urgente.

La decisione del Tribunale dei minori

Il Tribunale dei minori di Milano ha recentemente emesso una sentenza riguardante il giovane aggressore. Dopo aver valutato le circostanze del caso, ha deciso di applicare la misura della messa in prova per due anni, con sospensione del processo. Questa decisione implica che il ragazzo rimarrà in comunità per i prossimi 24 mesi, durante i quali avrà la possibilità di studiare e lavorare. Tuttavia, è emerso che l’ex studente non ha mai risarcito la vittima, un aspetto che solleva interrogativi sulla responsabilità e sul recupero del giovane.

Le motivazioni dietro l’aggressione

Secondo le ricostruzioni, il movente dell’aggressione sarebbe stato legato alla proposta di bocciatura nei confronti dello studente, che seguiva un percorso di studio personalizzato. Tale proposta, successivamente ritirata in accordo con la famiglia, ha scatenato una reazione violenta nel giovane, evidenziando come le dinamiche scolastiche possano influenzare il comportamento degli adolescenti. Questo episodio mette in luce l’importanza di un dialogo aperto tra studenti, insegnanti e famiglie, per prevenire situazioni di conflitto e violenza nelle scuole.

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