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Proteste contro la commemorazione di Sergio Ramelli all’istituto Molinari

Le contestazioni degli studenti durante la cerimonia di commemorazione suscitano dibattito

Manifestazione contro la commemorazione di Sergio Ramelli all'istituto Molinari
Le proteste si intensificano contro la commemorazione di Sergio Ramelli all'istituto Molinari.

Il contesto della commemorazione

La commemorazione di Sergio Ramelli, avvenuta all’istituto superiore Ettore Molinari, ha scatenato una serie di proteste da parte di un gruppo di studenti appartenenti a centri sociali e collettivi antagonisti. Ramelli, militante del Fronte della Gioventù, è noto per la sua tragica morte avvenuta nel 1975 a causa di un’aggressione di natura politica. L’evento, che ha visto la partecipazione del ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara e della sottosegretaria Paola Frassinetti, è stato caratterizzato da un clima di tensione e contestazione, sollevando interrogativi sulla memoria storica e sul significato di tali commemorazioni.

Le reazioni alle contestazioni

Romano La Russa, assessore alla Sicurezza della Regione Lombardia, ha definito le contestazioni come “inaccettabili”, sottolineando l’importanza di ricordare non solo Sergio Ramelli, ma anche tutti i giovani che, in un periodo di grande conflitto politico, hanno perso la vita per le loro ideologie. La Russa ha evidenziato come la memoria di questi eventi debba servire da monito per le nuove generazioni, affinché non si ripetano le divisioni e le violenze del passato. La sua dichiarazione ha riacceso il dibattito su come la società italiana affronta la memoria storica e le sue implicazioni politiche.

Un appello alla riflessione

Il ministro Valditara ha espresso l’auspicio che simili contestazioni possano cessare in futuro, ritenendo che sia fondamentale onorare la memoria di chi ha combattuto per le proprie idee, indipendentemente dalla loro posizione politica. La sua affermazione che “uccidere un fascista non è un reato” rappresenta un eco di slogan che si pensavano ormai superati, evidenziando la persistenza di tensioni ideologiche nel panorama politico italiano. Questo episodio mette in luce la necessità di un dialogo costruttivo e di una riflessione profonda sulla memoria storica, affinché le nuove generazioni possano apprendere dagli errori del passato.

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