Un giovane albanese condannato per aver accoltellato un coetaneo su un autobus a Torino.

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Il drammatico episodio su un autobus
Un episodio di violenza ha scosso Torino lo scorso agosto, quando un giovane albanese ha accoltellato un coetaneo su un pullman della linea 72. La vittima, un ragazzo di 29 anni residente a Corbetta, ha subito almeno nove coltellate, scatenando il panico tra i passeggeri. L’aggressione è avvenuta in corso Mortara e ha portato a una condanna di sei anni di carcere per il 27enne, che ha colpito la vittima con una lama di 15 centimetri.
Le circostanze dell’aggressione
Secondo le ricostruzioni, l’aggressore e la vittima non si conoscevano prima di quel giorno. L’albanese, difeso dagli avvocati Wilmer e Manuel Perga, ha mostrato segni di fragilità psicologica. Nonostante non fosse stato giudicato incapace di intendere, ha un passato difficile, avendo subito maltrattamenti in una comunità per minorenni. Un esame specialistico ha rivelato che soffre di un disturbo narcisistico di personalità e ha manifestato comportamenti inquietanti, come la convinzione di vedere demoni e la richiesta di contatti con un esorcista.
Le conseguenze legali e le ferite della vittima
La vittima ha riportato ferite gravi, tra cui una alla guancia destra, cinque al collo e altre lesioni al braccio e alla mano. Le lesioni sono state giudicate guaribili in cinque settimane. Il pubblico ministero Giovanni Caspani ha sottolineato che il movente dell’aggressione potrebbe essere legato allo stato d’ira e frustrazione dell’aggressore, derivante dal suo vissuto. Nonostante l’accusa avesse richiesto una condanna di oltre dieci anni, il giudice ha escluso l’aggravante dei futili motivi, stabilendo una pena meno severa e imponendo una provvisionale di 10.000 euro da versare alla vittima.