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Sciopero nazionale dei lavoratori Ikea: le ragioni della protesta

Il 15 marzo si svolgeranno presidi in diverse città italiane per il rinnovo del contratto.

Manifestazione dei lavoratori Ikea durante lo sciopero nazionale
I lavoratori Ikea in protesta per i loro diritti e condizioni di lavoro.

Il contesto dello sciopero

Il , i lavoratori e le lavoratrici di Ikea scenderanno in piazza per un’importante giornata di sciopero nazionale. I sindacati Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs hanno indetto presidi davanti ai punti vendita di Carugate (Milano), Anagnina (Roma) e Afragola (Napoli) dalle ore 10 alle 14. Questa mobilitazione è stata organizzata in risposta al mancato rinnovo del contratto integrativo aziendale, scaduto nel 2018, e atteso da oltre 7.400 dipendenti. L’obiettivo è sensibilizzare l’opinione pubblica sulle condizioni lavorative e sulle richieste sindacali che, fino ad oggi, sono rimaste inascoltate dall’azienda.

Le richieste dei lavoratori

I sindacati denunciano che Ikea non riconosce il valore delle proprie lavoratrici e dei propri lavoratori. Dopo un anno e mezzo di trattative, l’azienda ha scelto di ignorare le richieste avanzate, creando un clima di insoddisfazione tra i dipendenti. Tra le criticità sollevate ci sono il mancato riconoscimento delle maggiorazioni per i nuovi assunti, che genera disparità di trattamento tra lavoratori con le stesse mansioni, e l’eliminazione della ‘malattia statistica’, un passo indietro nelle tutele per chi si ammala. Inoltre, l’obbligatorietà del lavoro festivo limita la conciliazione tra vita privata e lavoro, un tema sempre più rilevante nel contesto attuale.

La posizione di Ikea

Ikea ha risposto alle accuse affermando che le negoziazioni per il rinnovo del contratto integrativo si sono interrotte a causa della proposta ritenuta insoddisfacente dai sindacati. L’azienda ha sottolineato il proprio impegno nel migliorare le condizioni economiche dei dipendenti, proponendo incrementi delle maggiorazioni per il lavoro domenicale e festivo, oltre a un premio inclusivo per tutti i lavoratori. Inoltre, Ikea ha previsto maggiori investimenti in formazione e l’introduzione di benefit innovativi per sostenere i percorsi di procreazione medicalmente assistita e di transizione di genere.

Le prospettive future

La protesta non si fermerà il 15 marzo, ma proseguirà anche il 17 marzo con lo sciopero dei dipendenti delle sedi Rcmp e So.de. I lavoratori sono determinati a far sentire la propria voce e a ottenere il riconoscimento dei propri diritti. La situazione attuale rappresenta un momento cruciale per il futuro delle relazioni sindacali in Ikea e per la tutela dei diritti dei lavoratori nel settore del commercio. La mobilitazione di sabato sarà un test importante per la capacità dei sindacati di unire le forze e di portare avanti le istanze dei dipendenti, in un contesto in cui la lotta per i diritti è più che mai attuale.

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