La Procura di Milano richiede arresti domiciliari per noti architetti coinvolti nel concorso.
Un’inchiesta che scuote Milano
Nel cuore di Milano, un’inchiesta avviata nell’ottobre 2023 ha portato alla luce presunti illeciti legati alla realizzazione della Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic). Questo progetto ambizioso, previsto per il 2026 nell’area di Porta Vittoria, è ora al centro di un’indagine che coinvolge nomi di spicco nel panorama architettonico italiano e internazionale.
Le accuse e i protagonisti
La Procura di Milano ha richiesto gli arresti domiciliari per gli architetti Stefano Boeri e Cino Zucchi, insieme a Pier Paolo Tamburelli. Questi professionisti sono accusati di turbativa d’asta, un reato che implica la manipolazione di una gara pubblica. Secondo gli inquirenti, i due architetti, in qualità di commissari di gara, avrebbero utilizzato mezzi fraudolenti per influenzare l’esito del concorso internazionale per la progettazione della Beic.
Il concorso, indetto dal Comune di Milano, aveva come obiettivo quello di selezionare il progetto più idoneo per la nuova biblioteca. Tuttavia, le indagini hanno rivelato che Boeri e Zucchi, insieme ai vincitori del concorso, avrebbero “turbato la gara pubblica”. La notizia ha suscitato grande sorpresa e preoccupazione tra i professionisti coinvolti, che si dichiarano estranei ai fatti.
Reazioni e dichiarazioni
Stefano Boeri ha espresso la sua sorpresa e turbamento riguardo alla richiesta di arresti domiciliari, affermando di attendere con fiducia l’incontro con il Giudice per chiarire la sua posizione. Anche Cino Zucchi ha dichiarato di essere tranquillo, sottolineando il rigore con cui ha partecipato ai lavori della giuria di concorso. Entrambi gli architetti sperano che il confronto con i pubblici ministeri possa dimostrare la loro estraneità alle accuse.
La Fondazione Beic, promotrice del progetto, ha commentato l’indagine, evidenziando l’importanza della trasparenza e del rispetto delle procedure istituzionali. La Fondazione ha rinnovato la sua fiducia nell’operato della Commissione presieduta da Boeri, convinta che l’iter giudiziario chiarirà la correttezza delle azioni intraprese.