La Procura di Milano richiede arresti domiciliari per due noti architetti accusati di frode.
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Un’inchiesta che scuote Milano
L’inchiesta avviata nell’ottobre 2023 ha portato alla luce una serie di irregolarità nella gestione del progetto della Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic), prevista nella zona di Porta Vittoria. La Guardia di Finanza, su richiesta della Procura, ha eseguito il sequestro di documenti cruciali, dando il via a un’indagine che ha coinvolto noti architetti milanesi, tra cui Stefano Boeri e Cino Zucchi. Questi ultimi sono accusati di turbativa d’asta, un reato grave che mina la trasparenza e l’integrità delle procedure di assegnazione degli appalti pubblici.
Le accuse e le prove raccolte
I magistrati, coordinati dall’aggiunta Tiziana Siciliano, hanno messo in evidenza come gli architetti, in concorso con altri professionisti vincitori del bando, abbiano incamerato profitti illeciti per un totale di quasi 5 milioni di euro. Le accuse si basano su un’analisi dettagliata di messaggi e comunicazioni tra i membri coinvolti, che suggeriscono comportamenti fraudolenti. Tra i documenti sequestrati, spiccano conversazioni goliardiche e immagini compromettenti, come quella di un libro farcito di banconote, che hanno sollevato ulteriori sospetti sulla regolarità delle operazioni.
Il futuro della Beic e le implicazioni legali
La richiesta di arresti domiciliari per Boeri e Zucchi è ora nelle mani del giudice Luigi Iannelli, che dovrà decidere in merito. Il 4 febbraio è la data fissata per gli interrogatori preventivi, un momento cruciale per chiarire le posizioni degli indagati. La Beic, un progetto ambizioso per la cultura milanese, rischia di essere compromesso da queste indagini. La situazione è ulteriormente complicata da una chat di gruppo, denominata “Viale Molise”, che ha attirato l’attenzione degli inquirenti per i suoi contenuti sospetti. La Procura sta valutando se le comunicazioni tra gli architetti abbiano effettivamente ostacolato la trasparenza del processo di assegnazione, danneggiando così l’interesse pubblico.