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La presenza di 32 insegnanti per 65 studenti è stata denunciata. I genitori sostengono che questo nega il diritto all’istruzione

Uno striscione di protesta è stato appeso davanti ad una scuola (ma purtroppo è stato distrutto da delinquenti) riportando la frase “I.C. desidera frequentare la scuola, forniteci gli insegnanti”. Lettere sono state spedite all’Ufficio Scolastico di Milano, ai ministri della disabilità e del welfare, alla Regione Lombardia e al Comune per esporre ciò che sta accadendo all’istituto di Settimo Milanese e per richiedere il rispetto del “diritto all’educazione e all’integrazione dei discenti disabili”. Nella scuola materna e nei tre distaccamenti elementari, infatti, i circa 800 studenti includono 65 alunni con disabilità (39 dei quali con disabilità grave), ma solamente 32 insegnanti di sostegno sono stati assegnati. “È una circostanza intollerabile”, come afferma Maria Procaccino, presidente del consiglio d’istituto. “Con tali numeri, il diritto all’istruzione e all’inclusione per gli studenti disabili, specialmente quelli con una certificata condizione di grave disabilità, non è garantito. Addirittura 32 studenti, per le loro caratteristiche comportamentali e diagnostiche, necessitano di un adulto dedicato. Ma questo non accade. Tutte le famiglie soffrono a causa di tale situazione, sia quelle degli alunni abili che non abili, poiché parliamo del diritto all’istruzione e tutti gli studenti sono uguali senza alcuna distinzione”. Tale condizione è purtroppo comune anche in altre scuole. Tuttavia, il consiglio d’istituto e le famiglie hanno deciso di prendere posizione e hanno concordato sul testo di una lettera da inviare viralmente a tutte le autorità. Un passaparola tramite email.

“Date le circostanze, tutte le classi dell’istituto sono a tempo pieno, e la maggioranza dei bambini con disabilità frequenta la scuola per l’intero orario scolastico, tranne alcune ore dedicate alla terapia. Le risorse fornite, tuttavia, non sono abbastanza per coprire neanche gli studenti con bisogni più gravi, mettendo a rischio coloro che avrebbero potuto trarre largo beneficio dal supporto educativo – si legge nella lettera -. Questa mancanza critica pone significativi problemi a tutte le famiglie. Qual è il valore di una scuola che può solo metà del suo dovere? Con insegnanti e presidi che si sfiancano nel tentativo di assicurare ciò che non potrebbe essere raggiunto senza le adeguate risorse”. Un gran numero di famiglie, come hanno fatto per anni, finanziano i costi degli educatori, terapisti, insegnanti di supporto nel pomeriggio, ma non tutti hanno la possibilità di farlo. “Non dovrebbe essere così, il tempo trascorso a scuola è vitale per i nostri figli”, afferma una madre. “La Costituzione stabilisce che l’istruzione sia gratuita per i primi otto anni, chi potrà spiegare a un bambino già in difficoltà che può frequentare la scuola solo per due o tre ore al giorno perché l’insegnante che dovrebbe essere dedicato a lui non è disponibile e che non lo sarà per tutto il tempo necessario?”, prosegue la lettera. Le famiglie richiedono la nomina urgente degli insegnanti mancanti, almeno 10, per raggiungere un totale di 42 e garantire un minimo di supporto. “Non siamo ancora al livello ottimale, è un disonore considerando che parliamo di bambini e quindi del futuro di tutti noi”.

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