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Gli aspetti problematici del prossimo anno scolastico 2024-2025 includono l’istruzione a tempo pieno, le questioni relative agli studenti che non possiedono la cittadinanza e la riduzione della popolazione studentesca dovuta alla diminuzione demografica

Milano, il 13 settembre 2024 – La ritrovata esperienza della didattica in presenza è già una realtà per l’intera popolazione studentesca lombarda. I recenti dati rilasciati dal Ministero dell’Istruzione e del Merito delineano un’immagine di un’Italia nell’apice di un inverno demografico, dove i genitori richiedono una totale copertura di orario da parte delle istituzioni scolastiche, particolarmente per i bambini. Questo scenario non risparmia nemmeno la provincia di Milano, con una totalità di iscritti che ammonta a 342.452 (29.448 nell’infanzia, 117.493 nella scuola primaria, 77.015 nella scuola secondaria di primo grado e 118.496 nelle scuole superiori), inclusi 19.338 studenti con disabilità. In Lombardia, gli studenti che stanno frequentando le aule quest’anno superano appena un milione e centomila. Dal livello dell’infanzia fino alla scuola secondaria di secondo grado, si è registrata una diminuzione del 4,84% rispetto all’anno scolastico 2020-2021. È significativo sottolineare che i 215.277 alunni non in possesso della cittadinanza italiana, ma regolarmente iscritti, rappresentano quasi il 20% dell’intero corpo studentesco (precisamente il 19,28%). La maggioranza di questi (35%) studia in scuole situate nella provincia di Milano. Le famiglie degli studenti che hanno appena cominciato un nuovo percorso formativo, negli ultimi mesi, hanno dovuto prendere diverse decisioni. Prima fra tutte: scuola pubblica o privata? Le scuole private hanno ricevuto 217.380 preferenze quest’anno, la maggior parte delle quali sono situate nella provincia di Milano, che ospita 710 istituzioni di questo tipo, più della metà delle quali sono scuole dell’infanzia.

I giovani studenti che entrano nelle scuole superiori devono affrontare una decisione talvolta difficile: quale percorso di studio scegliere? In termini generali, i licei attirano ancora la maggior parte degli studenti, superando di un soffio gli istituti tecnici, con il 43,6% degli studenti che li preferiscono. Nello specifico, quello scientifico è lo scelto da più studenti, rappresentando poco più dell’11% del totale degli iscritti alle scuole superiori, nonostante un leggero calo rispetto all’anno precedente. Il resto della classifica è completata dal liceo scientifico con specializzazione in Scienze applicate e dal liceo linguistico. Tra le varie “specializzazioni” di licei disponibili, una novità arriva dal liceo dedicato al Made in Italy, che ha attirato lo 0,4% degli studenti.

Per quanto riguarda gli istituti tecnici, il settore economico è superato da quello tecnologico, con un focus su Informatica e Telecomunicazioni. Dall’altra parte, per quanto riguarda gli istituti professionali, scelti da circa il 13,6% degli studenti, l’indirizzo più popolare è “Servizi per la sanità e l’assistenza sociale”. Oltre ai tradizionali percorsi di cinque anni che portano al diploma, esistono anche corsi di tre o quattro anni offerti dagli Istituti di Iefp (Istruzione e formazione professionale), che permettono agli studenti di inserirsi direttamente nel mondo del lavoro al termine degli studi. Questi istituti sono gestiti a livello regionale: nel nostro territorio ce ne sono 60, con un totale di 6.635 studenti.

Un problema rilevante, soprattutto per le scuole più piccole, è l’orario delle lezioni: tanti genitori che lavorano a tempo pieno trovano difficoltà a portare i loro figli a scuola o a prenderli al termine delle lezioni.

Pertanto, non sorprende che il 60,5% di loro sia a favore dell’orario pieno di 40 ore settimanali per la scuola primaria in Lombardia, molto più elevato rispetto alla media nazionale del 49,6%. Questa necessità di avere un orario esteso si riduce tuttavia nella scuola media, dove l’80,9% preferisce l’orario standard di 30 ore a settimana.

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