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Regione Lombardia apre nuovi Cpr per i migranti

Lombardia, apre nuovi Cpr per i migranti: la situazione

In regione lombarda vengono aperti i centri di permanenza e rimpatrio

La Lombardia, regione italiana al centro di controversie sulla gestione dei Centri di permanenza e rimpatrio (Cpr) per migranti, si trova ora al centro di nuove polemiche. Il sottosegretario all’autonomia in Regione, Mauro Piazza, ha annunciato che la Lombardia non si opporrà all’apertura di nuovi Cpr per migranti in attesa di espulsione. Tuttavia, questa posizione contraddice quanto dichiarato dal presidente della Regione, Attilio Fontana, a settembre 2023, quando aveva espressamente negato l’apertura di ulteriori centri.

La contraddizione di Fontana e la risposta possibilista

La dichiarazione di Piazza è emersa in risposta a un’interrogazione presentata dai consiglieri del Patto Civico, Luca Paladini e Michela Palestra. Fontana, che aveva inizialmente stoppato il piano del governo per nuovi Cpr, sembra aver cambiato posizione, aprendo la strada a ulteriori centri. Questa contraddizione solleva interrogativi sulla coerenza della politica regionale in materia di immigrazione.

La posizione dell’assessore La Russa

Secondo i consiglieri del Patto Civico, la risposta di Piazza evidenzia l’influenza dell’assessore alla sicurezza Romano La Russa, il cui ruolo sembra dettare la linea della Regione. La posizione di La Russa, secondo Paladini e Palestra, contrasta apertamente con la negazione di Fontana riguardo all’apertura di nuovi Cpr. Tale contrapposizione interna solleva ulteriori preoccupazioni sulla coerenza e la trasparenza delle decisioni regionali in materia di immigrazione.

Le indagini e le condizioni dei Cpr

L’ispezione ‘a sorpresa’ della guardia di finanza al Cpr di via Corelli ha portato al sequestro della società gestrice e al commissariamento della struttura. Le condizioni di detenzione, emerse da un’inchiesta condotta dai finanzieri, rivelano un quadro allarmante: cibo avariato, abuso di psicofarmaci, malati trascurati e igiene precaria. La richiesta di chiusura immediata del centro da parte del consiglio comunale di Milano evidenzia la gravità della situazione.

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