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Esce dal carcere dopo aver legato un cavo d’acciaio in viale Toscana: l’interrogatorio

18enne esce dal carcere dopo aver legato un cavo d'acciaio in strada a Milano: cosa ha detto al giudice?

Scagionato il diciottenne accusato di tentato omicidio per un atto irresponsabile nel milanese
Una violenta rissa con coltello tra ragazzi minorenni scoppiata al parco Novi Sad per ragioni in via di accertamento e' terminata con tre feriti ricoverati in gravi condizioni, uno dei tre ragazzi e' morto in ospedale a causa delle ferite ricevute (Modena - 2023-03-31, Roberto Brancolini) p.s. la foto e' utilizzabile nel rispetto del contesto in cui e' stata scattata, e senza intento diffamatorio del decoro delle persone rappresentate

Il giovane Michele Di Rosa, coinvolto nell’incidente del cavo d’acciaio teso in viale Toscana a Milano, ha recentemente affrontato un interrogatorio decisivo dopo essere stato rilasciato dal carcere. La sua decisione di costituirsi spontaneamente ha portato a una rapida modifica della sua situazione giuridica. Durante l’interrogatorio, il diciottenne ha mostrato pentimento e ha risposto alle domande del magistrato, fornendo dettagli utili. Il suo avvocato ha confermato il pentimento del cliente, affermando che il giovane ha sofferto a causa del suo stesso giudizio. Il ragazzo, apprendista cuoco di Cologno Monzese, si è presentato spontaneamente alle autorità confessando la sua responsabilità nell’accaduto.

La dinamica dell’incidente

Insieme a Di Rosa, sono coinvolti nel caso Alex Baiocco, 24 anni, attualmente detenuto, e il minorenne “Ema”, ricoverato in Psichiatria a Niguarda. La banda ha preso una bobina di cavo d’acciaio da un cantiere e l’ha teso da un lato all’altro della strada. Baiocco ha ammesso durante l’interrogatorio di essere stato ubriaco e ha dichiarato di voler capire la lunghezza del cavo. L’accusa di tentato omicidio è stata ridotta a blocco stradale.

Gli arresti domiciliari

Michele Di Rosa è stato interrogato martedì in carcere a Monza, durante il quale ha confermato la versione fornita dal suo complice Alex Baiocco. Il giudice ha deciso di non convalidare il fermo, ritenendo che non ci fosse pericolo di fuga, e ha disposto gli arresti domiciliari per il giovane. Di Rosa, durante l’interrogatorio, ha espresso pentimento e consapevolezza della gravità dell’atto compiuto.

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