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Richiesta la chiusura del Cpr di via Corelli: approvato l’ordine del giorno con 28 voti

Palazzo Marino ha richiesto la chiusura del Cpr in via Corelli a causa delle condizioni vergognose del centro.

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Milano - Via arqua', Polizia e Scientifica effettuano i rilievi sul luogo di un accoltellamento. Un uomo in bicicletta ha ferito due fratelli e poi e' fuggito (Milano - 2023-04-02, MARCO PASSARO) p.s. la foto e' utilizzabile nel rispetto del contesto in cui e' stata scattata, e senza intento diffamatorio del decoro delle persone rappresentate

Il consiglio comunale di Milano ha recentemente approvato un ordine del giorno presentato da Alessandro Giungi del Partito Democratico, con l’obiettivo di richiedere la chiusura immediata del Centro di Permanenza e Rimpatrio (Cpr) per migranti situato in via Corelli. L’approvazione è avvenuta nella serata di lunedì e ha ricevuto il sostegno della maggioranza di centrosinistra con 28 voti favorevoli e 9 contrari.

Il Cpr al centro dell’indagine

La struttura è stata al centro di un’indagine della magistratura che ha portato alla luce condizioni di vita inaccettabili. Tra i problemi riscontrati vi sono il cibo avariato e la mancanza di un presidio medico adeguato. L’ordine del giorno approvato sollecita il Ministro degli Interni e le istituzioni competenti a intervenire immediatamente per chiudere il Cpr.

Mentre il sindaco Giuseppe Sala ha espresso la necessità di affrontare prontamente la questione, il nuovo prefetto di Milano, Claudio Sgaraglia, ha chiesto del tempo per valutare la situazione. Tuttavia, l’assessora Arianna Censi, a nome dell’amministrazione, ha rimandato la decisione al consiglio comunale, causando reazioni divergenti tra i membri dell’assemblea.

Le posizioni sul destino del Cpr

Le posizioni sul destino del Cpr di via Corelli sono state variegate. Chiara Valcepina di Fratelli d’Italia ha sottolineato l’importanza di aumentare i posti garantendo dignità e accoglienza, mentre la Lega ha proposto una revisione della gestione senza chiudere il centro. Nel centrosinistra, figure come Giulia Pastorella e Carlo Monguzzi hanno sostenuto la chiusura del Cpr, evidenziando l’inaccettabilità di una struttura paragonabile a un lager.

Daniele Nahum, del Partito Democratico, ha evidenziato che solo il 12% delle persone nei Cpr è transitato nelle carceri e ha sollevato la questione etica di mantenere una struttura simile a un lager. La giunta, nel frattempo, ha preferito non esprimere un parere sull’ordine del giorno, delegando la decisione al consiglio comunale.

Reazione dalla società civile: gli attivisti contro il Cpr

La rete “Mai più lager – No ai Cpr” ha indetto un presidio contro il Cpr per il 7 dicembre. Gli attivisti, il cui contributo è stato acquisito nell’inchiesta della procura, si riuniranno davanti al Teatro Dal Verme, consegnando simbolicamente i ‘Corellini d’oro’. Nel frattempo, il prefetto Claudio Sgaraglia ha dichiarato che la prefettura ha condotto ispezioni periodiche, riscontrando irregolarità e infliggendo sanzioni.

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