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Controlli della Guardia di Finanza nel Cpr di via Corelli: negata l’assistenza ai migranti

Il Cpr è sotto indagine da parte della Guardia di Finanza a causa mancati servizi ai migranti.

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Venerdì mattina, la Guardia di Finanza del comando provinciale di Milano, in collaborazione con i pubblici ministeri della procura milanese, hanno condotto un’ispezione presso il Centro di Permanenza per il Rimpatrio (Cpr) situato in via Corelli. Questa struttura ospita migranti irregolari in attesa di essere riaccompagnati nei loro paesi d’origine.

Indagini in corso da parte della Guardia di Finanza nel Cpr

La procura ha dichiarato in una nota che sono in corso perquisizioni e acquisizioni di documentazione. Le indagini attuali riguardano presunti casi di frode nelle forniture pubbliche e ostacolo alla corretta conduzione delle gare d’appalto. Tali irregolarità sono state attribuite alla società vincitrice dell’appalto per la gestione del Cpr, la Martinina Srl. Le indagini stanno procedendo con la notifica delle informazioni di garanzia, sia per quanto riguarda le responsabilità personali legate ai reati menzionati che in materia di responsabilità amministrativa degli enti, collegata agli illeciti penali commessi dal management della società a vantaggio di quest’ultima.

Martinina Srl e l’appalto da 4 milioni di euro

La Martinina Srl ha ottenuto l’appalto lo scorso anno per gestire il centro, per un valore superiore a 4 milioni di euro, sotto la supervisione del ministero dell’Interno. Il Cpr è da tempo al centro delle polemiche a causa del sovraffollamento, delle problematiche legate alle espulsioni e delle condizioni di vita dei migranti.

Principali indagati e accuse

I principali indagati sono l’amministratore di diritto della società, Consilia Caruso, e quello di fatto, Alessandro Forlenza, accusati di turbativa d’asta e frode in pubblica fornitura. Secondo l’accusa, la Martinina Srl, con sede a Pontecagnano Faiano, in provincia di Salerno, avrebbe mancato di fornire i servizi richiesti dal bando di gara, tra cui assistenza sanitaria, gestione della mensa e servizi di pulizia. Si ipotizza che per aggiudicarsi l’appalto la società abbia presentato documentazione falsa. Oltre alla società stessa, sono coinvolti nella vicenda sia l’amministratore di diritto che di fatto.

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