Roberto Cenati e Francesco Lattuada: "Gravissima provocazione"
Sulla teca a protezione di una balalaika è stata incisa una svastica. Non è la prima volta che alla Scala di Milano si vede comparire il simbolo nazista. Lo scorso febbraio, infatti, era stata trovata una svastica incisa su un monitor di servizioposizionato nella sala dei macchinisti.
Svastica al Teatro alla Scala: una mano vigliacca e vandalica
Nella mattinata di mercoledì 19 ottobre, in Sala Cantelli, è apparso un nuovo sfregio, questa volta, sulla protezione di una balalaika e delle locandine della trasferta di orchestra e coro a Mosca. La stanza è principalmente frequentata dai musicisti dell’orchestra e dell’accademia, e in questi giorni dai partecipanti dei concorsi per violino e clarinetto.
Il presidente dell’Anpi milanese Roberto Cenati e Francesco Lattuada, presidente della sezione Anpi del teatro hanno affermato: “Si tratta di una gravissima provocazione”. E hanno proseguito: “Siamo nuovamente a constatare la presenza di una mano vigliacca e vandalica nel luogo simbolo della cultura milanese. Chiediamo alle autorità competenti di fare tutto il possibile per individuare i responsabili di questo ignobile atto che offende profondamente tutti noi e Milano Città Medaglia d’Oro della Resistenza“.
Svastica al Teatro alla Scala: il contenuto della teca
I cimeli nella teca risalgono alla storica tournée del 1974 quando la Scala, dal 30 maggio al 26 giugno, portò al Bolshoi di Mosca la Messa da Requiem diretta da Claudio Abbado e cinque opere italiane (di cui Simon Boccanegra, Aida e la Cenerentola dirette dallo stesso Abbado, e Norma e Tosca da Francesco Molinari Pradelli) con interpreti del calibro di Monserrat Caballe, Placido Domingo e Piero Cappuccilli.
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