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Accoglienza ai rifugiati ucraini, Maran: “Lo Stato non offre supporti a chi ospita”

Il denaro promesso a chi aiuta la popolazione in fuga da Kiev non è mai arrivato

Accoglienza profughi ucraini: dove sono i 300 euro dello Stato?

Ancora nessun supporto economico a tutte le famiglie che stanno ospitando i profughi ucraini: attualmente, sono quasi 100mila i rifugiati in Italia.

Accoglienza rifugiati ucraini: l’aiuto delle famiglie italiane

Pierfrancesco Maran, assessore comunale alla casa, condivide un post su Facebook: “Sono passati quasi due mesi dall’inizio dell’invasione dell’Ucraina e, come sappiamo, la prima rete di accoglienza in Italia è stata realizzata grazie alla volontà di migliaia di famiglie che si sono offerte di ospitare in casa, con il supporto di associazioni di volontariato”. Maran ringrazia tutti coloro che hanno contribuito alla raccolta fondi per Refugees Welcome Italia, la quale, ha superato i 100mila euro.

Accoglienza rifugiati ucraini: lo Stato esclude dal bando chi ha già attivato l’ospitalità

L’assessore di Milano denuncia: “Da quasi due mesi però lo Stato non offre supporti a chi ospita e alle persone ospitate in questa maniera, anche se son passate settimane dall’annuncio di 300 euro a persona“. E sottolinea che il bando emesso dalla protezione civile nazionale esclude dal partecipare chi ha già attivato l’ospitalità. Pertanto, chi ospita dovrebbe mandare l’attuale famiglia fuori, partecipare, e poi farsi assegnare una nuova famiglia, smantellando quanto fatto in queste difficili settimane.

Accoglienza rifugiati ucraini, Maran:“Chi sta ospitando va escluso dai contributi pubblici?”

Una situazione assurda, a tratti bizzarra ed irragionevole. Maran conclude con una domanda provocatoria: “Chi sta ospitando, oltre a mettere a disposizione stanze o caseintere, si occupa del vitto, delle tante necessità di chi a volte è arrivato con solo uno zainetto, allaccia percorsi scolasticie attività per i più piccoli, supporta percorsi medici spesso molto complessi, davvero va escluso esplicitamente dai contributi pubblici?”. La speranza è che qualcuno riesca a porre rimedio a questo scenario insensato.

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