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La ripartenza di Milano: cosa cambia con la fine dello stato di emergenza

Le aziende alterneranno lavoro in presenza e da remoto: Palazzo Marino predispone 62 giorni di smart working fino al 30 giugno

La ripartenza di Milano: ecco cosa cambia dal mese di aprile

Dal 1° aprile, aziende e uffici pubblici sigleranno singoli accordi per regolamentare la distribuzione dei giorni in ufficio e quelli a casa.

Ripartenza Milano: il lavoro

Numerose aziende, come Generali e Vodafone, stanno organizzando le loro sedi per riammettere i lavoratori in presenza da due a tre giorni settimanali. Nella pubblica amministrazione, invece, il Comune ha predisposto 62 giorni complessivi di lavoro da casa su quelli da calcolare fino al 30 giugno.

Ripartenza Milano: la fine del Patto sugli orari

Ben presto, dal lunedì al venerdì, le strade di Milano torneranno ad essere popolate da pendolari e lavoratori meneghini. Attualmente, non dovrebbe essere necessario scaglionare gli ingressi a scuola, nei negozi e negli uffici, pertanto, non sarà più indispensabile il Patto Milano sugli orari.

Ripartenza Milano, Sala: “Sono ottimista”

Con la fine dello stato d’emergenza termina anche l’ordinanza comunale che interessava la programmazione oraria dei negozi di generi non alimentari. Entro la fine del mese di marzo, verrà convocato un tavolo in prefettura per fare il punto della situazione sulle nuove esigenze. Marco Barbieri, segretario generale di Unione Confcommercio Milano, chiarisce: “L’obiettivo di queste settimane è quello di cercare di far tornare cittadini e commercianti ad una vita normale, anche se gradualmente, ove possibile e nel pieno rispetto della salute di tutti”. Il ritorno alla normalità contempla anche il post scuola, sospeso a causa delle assenze di personale.

Il sindaco Sala ha affermato: “A fine marzo finisce l’emergenza e sono ottimista”.

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