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San Siro, Sala: “Il dibattito pubblico sullo stadio va fatto”

Necessario dare garanzie sulle tempistiche del confronto ai due club

Nuovo San Siro, studio Populous, il dibattito

Il sindaco Beppe Sala dice sì al dibattito pubblico sul nuovo stadio a San Siro: fondamentale non allungare le tempistiche.

Dibattito San Siro, Sala: “Bisogna trovare le formule giuste”

Giancarlo Tancredi, assessore alla Rigenerazione urbana, ha dichiarato che il confronto sarà possibile solo dopo che i club consegneranno al Comune il piano economico-finanziario riveduto e corretto sul nuovo stadio. Sala annuncia: “La mia opinione è che il dibattito pubblico va fatto. È ovvio che, anche nell’interesse delle squadre, va fatto dando loro garanzia della durata del dibattito pubblico. Bisogna trovare le formule giuste. Capisco le esigenze di certezze delle due società. Sto dicendo loro: lavoriamo e troviamo un modo per non allungare eccessivamente i tempi”.

Dibattito San Siro, Sala: “Non sono mancato ai miei doveri”

Inoltre, il primo cittadino afferma: Non è mia intenzione continuare a buttare la palla in tribuna. Avevo detto ai club, in campagna elettorale, che giudicavo sbagliato affrontare la questione stadio in un momento in cui tutto poteva venire strumentalizzato. Ma una volta rieletto, ho affrontato la questione e non sono mancato ai miei doveri”.

Il 5 novembre scorso, la Giunta comunale ha attribuito l’interesse pubblico al piano rossonerazzurro, sottolineando che i due club dovranno presentare un nuovo piano, all’interno del quale le volumetrie saranno pari a 0,35, l’indice previsto dal Piano di governo del territorio del Comune per l’area di San Siro.

Sala, dibattito San Siro. Colibrì: “Si può fare anche con il Covid”

Nella giornata di lunedì 17 gennaio, l’associazione Colibrì ha inviato a Sala e a Tancredi un documento di 15 pagine in cui esorta sindaco e assessore ad archiviare definitivamente l’ipotesi della deroga regionale che renderebbe possibile evitare il dibattito pubblico a causa dell’emergenza sanitaria. Colibrì scrive in una nota: “Il dibattito pubblico si deve e si può fare anche con il Covid. Il processo dovrà rispettare tutte le prescrizioni sanitarie a protezione della collettività rispetto agli assembramenti e alle riunioni in presenza”. Infine, l’associazione suggerisce l’utilizzo di soluzioni digitali per facilitare gli incontri su piattaforme online ed eventi su radio e tv locali.

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