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A Milano si scioglie il comitato no green pass: le accuse alla Questura

"Impossibile trattare con la Questura"

Milano, comitato no green pass sciolto e accusa la questura

Il comitato che rappresenta i no green pass di Milano ha comunicato il proprio scioglimento: “Il comitato è morto, viva il comitato”.

Comitato no green pass: il comunicato

I manifestanti contro il green pass hanno pubblicato sul loro canale Telegram un comunicato nel quale dichiarano “Ancora non era terminato il 16esimo corteo di sabato che è ripartita immediatamente la canea di media e istituzioni contro il corteo no green pass”. Inoltre, in riferimento al corteo di sabato 6 novembre -quando hanno deviato più volte il percorso imposto dal questore- aggiungono “In particolare, un quotidiano milanese, sotto dettatura di Fatebenefratelli, accusa il canale Telegram ‘No Green Pass Milano’ e il ‘sedicente comitato’ di far parte di una raffinata strategia per ‘far saltare i piani della Questura’. Inutile precisare che, avendo revocato il preavviso, nessuno dei membri del comitato ha partecipato al corteo di sabato né può essere ritenuto responsabile della deviazione dal percorso prescritto”.

Comitato no green pass: “Tutti i manifestanti sono organizzatori”

Ad ogni modo, “il corteo milanese non ha ‘organizzatori’, o meglio ne ha svariate migliaia, tutti i manifestanti sono organizzatori“. Riepilogando il tutto, il comitato afferma “Quello che abbiamo provato a fare è stato semplicemente cercare un accordo che garantisse finalmente il diritto a manifestare il proprio dissenso rispetto al Green Pass senza rischiare altre denunce, daspo, fermi, arresti o processi”. E invece abbiamo trovato autorità completamente sorde, determinate a espellere la protesta del popolo dalle vie del centro”.

Comitato no green pass: la decisione dello scioglimento

La decisione dello scioglimento è stata presa perché “dopo questo sabato, per noi è diventato impossibile sederci al tavolo delle trattative con chi ha rinchiuso centinaia di manifestanti pacifici in una via e li ha trattati peggio dei criminali, obbligandoli a mostrare i documenti per poter tornare a casa”.

Tutti coloro che facevano parte del Comitato torneranno ad essere dei semplici manifestanti.

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