La crisi del turismo in Italia è preoccupante: Milano e altre città d'arte mandano una lettera-appello al Governo con richieste per il settore
Il settore del turismo è uno di quelli che maggiormente ha sofferto per la crisi pandemica e la conseguente crisi economica, registrando un meno 95% tra marzo e aprile e oggi completamente azzerato. Per questo i cinque assessori delle città d’arte (Milano, Firenze, Venezia, Roma e Napoli) hanno deciso di scrivere un accorata lettera-appello al Governo, con richieste precise e un piano strategico per ridare ossigeno al settore del turismo.
Crisi del turismo, lettera al Governo
La lettera, non ancora inviata per vedere gli sviluppi della crisi politica nazionale, e quindi per capire a chi indirizzare l’appello, contiene alcuni semplici e chiari suggerimenti per affrontare la crisi del turismo.
Non solo Palazzo Marino, ma anche i rappresentati di Firenze, Venezia, Roma e Napoli, città che di turismo ci vivono letteralmente. Le richieste sono tre, sia sul breve che sul lungo periodo.
“La prima – spiega Roberta Guaineri assessore al Turismo di Palazzo Marino – è utilizzare il Recovery fund per attivare interventi economici che sostengano soprattutto le città, le imprese turistiche e i lavoratori. La seconda è la richiesta di una regia da parte del governo per promuovere i territori e le singole città in base alle loro caratteristiche».
Per Milano la richiesta è quella di incentivare al massimo con dei fondi nazionali il business che ruota intorno a fiere e congressi che in periodo precrisi riguardava il 24% dell’intero settore, circa 2 milioni e 400mila persone. L’organo che dovrà occuparsi di questo è già stato costituito, e si chiama Convention Bureau.
La terza richiesta riguarda invece la parificazione di trattamento tra host e albergatori, quindi la famosa diatriba su Airbnb e altre piattaforme di affitto per brevi periodi di case e stanze.
“Quello che chiediamo al governo — continua Guaineri — è di convocare un tavolo permanente che affronti questi temi in maniera strutturata e costante. È una richiesta che abbiamo già fatto in passato ma fino a oggi non è stata costituita una sede permanente”.