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Gianni Mura: chi era il giornalista e scrittore

Ricordiamo chi era Gianni Mura, il giornalista e scrittore, nato e vissuto a Milano, che ha saputo raccontare la storia dello sport

Gianni mura
Gianni mura

Gianni Mura è stato un importante giornalista, una passione scoperta per caso, cogliendo l’opportunità di diventare praticante alla Gazzetta per lo Sport. Da allora Gianni Mura non ha mai più smesso di raccontarci con la propria penna non notizie, ma racconti di vita e soprattutto di sport. Ricordiamo insieme chi era Gianni Mura.

Gianni Mura il giornalista dello sport

Giovanni Diego, per tutti Gianni, Mura nasce a Milano il 9 ottobre 1945. Suo padre era un Carabiniere di Gorizia e sua madre un’insegnate della scuola elementare. Fondamentale fu per lui la scelta di iscriversi presso il Liceo Ginnasio Statale Alessandro Manzoni di Milano, seguendo l’indirizzo Classico, poiché terminati gli studi La Gazzetta dello Sport chiese al liceo un giovane da inserire come praticante nella redazione, e la scuola pensò bene di proporre proprio lui, uno dei più brillanti studenti d’italiano. Gianni nel mentre aveva già iniziato l’Università, scegliendo l’indirizzo di Lettere Moderne e decise di avventurarsi in questa nuova avventura, ma aperta quella porta la sua vita cambierà totalmente.

Quello che infatti doveva essere un semplice lavoro temporaneo diventerà il lavoro della sua vita. Ben presto infatti divenne così fondamentale nella redazione, che dovette terminare gli studi e buttarsi a capofitto nel lavoro. I primi articoli li scrive per ogni categoria di sport esistente, poi dal 1965 la prima assegnazione importante: dovrà seguire il Giro d’Italia. Dal 1967 si iscrive ufficialmente all’Ordine dei Giornalisti. Molte saranno le collaborazioni anche con altre testate giornalistiche: Il Corriere d’Informazione, Epoca, L’Occhio.

La sua vera passione però è il ciclismo, e ogni anno non perde l’occasione di seguire e raccontare il Tour de France agli italiani, tour che seguirà fino all’ultimo svolto prima della sua morte, nel 2019. Poi dal 1976 inizia la collaborazione con LaRepubblica, in occasione dei Giochi Olimpici di Montreal. Qui scrive anche recensioni enogastronomiche, con la moglie Paola, dal titolo Mangia e Bevi ma anche la rubrica domenicale più longeva del giornalismo italiano: Sette giorni di cattivi pensieri.

Nel 2011 fa anche una breve esperienza come direttore di E-Mensile, il mensile di Emergency per diffondere una cultura di pace, un obiettivo che porterà avanti fino al 2012.

Dal 2015 al 2020 scriverà per il periodico Scarp de’ tenis la rubrica Le storie di Mura, dove ha raccontato con il suo spirito unico e personale la storia dello sport.

I libri di Gianni Mura

Più che un giornalista Gianni Mura era un vero e proprio scrittore. Ecco perché forse gli fu facile scrivere anche dei romanzi nella sua vita. Il primo romanzo scritto da Gianni Mura fu pubblicato nel 2007 e si intitola Giallo su Giallo. La storia si svolge durante proprio durante la sua gara preferita, il Tour de France. Il romanzo vinse il premio Grinzane-Cesare Pavese per la narrativa. L’amore per il Tour de France sfociò in un secondo libro La fiamma rossa. Storie e strade dei miei Tour, in cui Gianni Mura racconta i suoi 25 anni come inviato al Tour de France, prima per la Gazzetta per lo Sport e poi per LaRepubblica, regalandoci anche la storia, non solo sportiva, ma anche il dietro le quinte che c’era dietro al famoso evento sportivo. Infine scrive il romanzo Ischia, in cui fa tornare in vita il commissario Magrite e lo porta ad Ischia, nelle vesti di turista e poi, immancabilmente, di investigatore. Un libro, quest’ultimo, in cui Gianni Mura cogliere l’occasione di raccontarci tra le righe il suo amore per l’isola campana.

I premi di Gianni Mura

Gianni Mura ci lascia improvvisamente il 21 marzo 2020 colto da un malore a Senigallia. Poco prima di morire aveva avvisato la redazione di LaRepubblica che era in ospedale e non avrebbe potuto scrivere il suo consueto articolo della domenica. Finisce così, col pensiero rivolto alla scrittura, la vita di un uomo che ha saputo utilizzare le parole per trasformare delle semplici notizie sportive in racconti emozionanti. Consola pensare che il suo lavoro encomiabile era stato ampiamente riconosciuto. Nel 2000 infatti Gianni Mura vince il Premio Saint-Vincent per il giornalismo, nella categoria Inchieste e servizi speciali, e nel 2010 vince il Premio Nazionale Andrea Fortunato nella categoria giornalismo. Ma soprattutto il suo lavoro era ampiamente riconosciuto dai numerosi lettori che hanno seguito e amato la sua scrittura con cui riusciva a parlare di tutto con naturalezza e passione.

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