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Riapertura dei cinema a Milano, l’ANEC: “Protocolli troppo rigidi”

Il prossimo 15 giugno 2020 è prevista la riapertura dei cinema. L'ANEC però denuncia: “molte sale non potranno riaprire”.

riapertura dei cinema

Secondo il DPCM del 17 maggio la riapertura dei cinema è prevista per il 15 giugno 2020. L’ANEC però denuncia “molte sale non potranno riaprire”.

Riapertura dei cinema: le linee guida

Il 15 giugno si potrà finalmente tornare anche al cinema. Annunciata anche l’apertura del cinema Anteo .Gli appassionati non vedono l’ora, soprattutto per poter finalmente vedere tutte le prime visioni rimandate. Un sospiro di sollievo per questa riapertura, insieme ad altre aperture previste per il 15 giugno, che simboleggia anche l’uscita dallo stato di emergenza degli scorsi mesi.

Per un ritorno alle sale più sicuro il governo ha varato anche in questo caso delle linee guida: distanziamento sociale nelle sale, a meno che non si sia parte dello stesso nucleo familiare, l’igienizzazione delle sale a ogni spettacolo, l’obbligo dell’utilizzo della mascherina per l’intera durata dello spettacolo, la tenuta di un registro dove verranno registrati i presenti, controllo della temperatura e igienizzazione delle mani all’ingresso.

L’ ANEC denuncia: molte sale non riapriranno

A pochi giorni dalla riapertura però l’ANEC, l’Associazione Nazionale degli Esercenti del Cinema, denuncia che a causa delle linee guida molti esercenti resteranno chiusi.

“Sicuramente sono stati fatti passi avanti con la deroga al distanziamento interpersonale per la visione con i propri familiari” dichiara nel comunicato stampa “ma il permanere dell’obbligo dell’uso della mascherina anche dopo aver preso posto in sala rimane incomprensibile.”

Secondo l’ANEC, dovendo far accomodare i fruitori dello spettacolo a un metro di distanza, ci sarebbe la giusta distanza di sicurezza per assistere allo spettacolo senza l’obbligo di mascherina. Obbligare l’utilizzo della mascherina invece significherebbe, continua l’ANEC, demotivare i fruitori dello spettacolo, ma anche e soprattutto non consentire la vendita di cibi e bevande, una parte importante degli introiti per gli esercenti. Questo comporterebbe una chiusura definitiva per un settore già piegato dalla chiusura forzata di marzo e che coinvolge non solo gli esercenti ma l’intero settore che ruota attorno al cinema. Una crisi mai vista prima del Coronavirus.

La soluzione proposta: l’uniformità delle linee guida

Le sale cinematografiche non sono molto diverse dalle attività congressuali o dal settore della ristorazione. È questo il punto cardine della denuncia. Se per queste attività possiamo consentire il non utilizzo della mascherina, perché non possiamo farlo per il cinema? E soprattutto perché non possiamo uniformarci alle linee guida utilizzate anche in altri paesi europei? Dove le mascherine non sono obbligatorie in sala? E’ questa la richiesta dell’ ANEC. Staremo a vedere il riscontro del governo nei prossimi giorni.

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