In Italia una donna su tre, tra i 16 e i 70 anni, nella sua vita è stata vittima della violenza di un uomo: sono ben 6.743 milioni le donne che hanno subìto nel corso della propria vita violenza fisica e sessuale, 3 milioni quelle che hanno subito aggressioni durante una relazione o dopo averla troncata. Fonte di questi dati è l'Istat.
E, sottolineiamo, gran parte delle violenze fisiche e psicologiche avvengono proprio tra le mura domestiche. Il mostro insomma spesso è proprio in casa. Oggi in occasione della Giornata Mondiale contro la Violenza sulle Donne si vuole ricordare tutte coloro che hanno subìto o continuano a subire prevaricazioni per il solo fatto di essere nate 'femmine' (fonte immagine).
Oggi ci si scaglia tutti uniti contro la violenza, madomani saranno ancora tante le questioni irrisolte. Le fondazioni, come ad esempio Doppia Difesa, fanno quello che possono per aiutare chi decide di uscire, con molto coraggio, da una vera e propria vita d'inferno. La regione con il più alto numero di reati di stalking e di arresti è -purtroppo- la Lombardia: sono infatti 539 i delitti commessi e 129 le persone arrestate. Il reato di stalking è stato introdotto da pochissimo (il che è già qualcosa), ma come accaduto in numerosi fatti di cronaca manca ancora la certezza della pena.
A Milano questa mattina ci sarà un presidio davanti al Tribunale di Milano organizzato dall'associazione Italiana Vittime della Violenza e dall'associazione Alba per sensibilizzare la cittadinanza. Ne ha parlato Davide Boni, presidente onorario dell'Aivv.
"In occasione dell'importante giornata internazionale contro la violenza sulle donne, ritengo corretto che tutte le istituzioni e i cittadini vengano sensibilizzati, attraverso una serie di iniziative, nei confronti degli episodi di inaudita violenza commessi nei confronti delle donne. Con l'apporto di tutti, dobbiamo fare in modo di condannare qualsiasi gesto criminale, frutto di una cultura malata che considera le donne come fossero oggetti. Per questo dobbiamo sostenere con forza una serie di politiche, come peraltro ha iniziato a fare il governo centrale, che puniscano molto severamente qualsiasi violenza commessa a danno delle donne, garantendo nel contempo la certezza della pena, senza che i criminali usufruiscano del benché minimo beneficio"
Una cultura che tratta le donne come oggetto a partiredalla televisione, come racconta Lorella Zanardo nel suo documentario "Il Corpo delle Donne". Le donne spesso vengono giudicate solo in base alle qualità estetiche, devono essere sempre perfette e impeccabili, non possono permettersi di sbagliare e devono portare avanti la loro vita mantenendo il ruolo che la società ha scelto per loro. Con i relativi problemi. Ci sono poi anche donne giudicate, se non addirittura punite, se amano altre donne: molto toccante il post di Livia Iacolare in merito.
Ci sono insomma ancora molte donne che spesso si sentono troppo sole di fronte alle difficoltà. Ne abbiamo parlato proprio ieri con Stefania Bartoccetti, fondatrice di Telefono Donna, a margine della presentazione di "Mi chiamo B.". Il libro è una bellissima raccolta di storie vere e toccanti, che tracciano un ritratto di donna molto realistico in cui moltissime possono identificarsi. Con la speranza che chi si trova a vivere un incubo trovi la forza per uscirne.
Ricorda Rugby 1823 che il fiocco bianco, simbolo di questa giornata, è stato indossato dopo la partita, sabato 14 novembre, allo stadio San Siro, dai giocatori della Nazionale Italiana e dagli All Blacks.
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