Si procede verso il raddoppio del servizio bike sharing a Milano, ma le aziende chiedono di avere dei criteri meno rigidi da rispettare.
Il Comune di Milano si dirige verso il raddoppio di biciclette per il servizio di bike sharing, ma le aziende non riescono a raggiungere i criteri richiesti. Sarebbe emerso, infatti, che il bando diffuso da Palazzo Marino presenterebbe dei parametri troppo rigidi, che nessuna azienda fino ad ora è riuscita a soddisfare.
Bike sharing, quasi impossibile il raddoppio
Ancor prima che la fase 2 iniziasse il comune di Milano aveva ben chiari gli obiettivi da raggiungere in tema viabilità. Dopo aver progettato numerose nuove piste ciclabili – alcune già in via di realizzazione – l’idea era quella di mettere a disposizione molte più biciclette in condivisione. Nello specifico si parlava di inserire più mezzi liberi, quindi che si possono lasciare dove si vuole, senza parcheggi e stalli predefiniti. Le aziende entusiaste hanno presentato immediatamente le loro proposte, ma i criteri inseriti nel bando sembrano essere insoddisfabili.
Dopo aver ricevuto numerose richieste Palazzo Marino ha deciso di modificare i parametri, per renderli più fattibili. Parlando di numeri la quota che si vorrebbe raggiungere è di 16 mila biciclette, a fronte di circa 8 mila già disponibili e utilizzabili. Bisogna accelerare assolutamente il processo, poiché sempre meno persone si spostano con mezzi pubblici come autobus e metropolitane. La paura del contagio da Covid-19 è ancora molta, ma d’altro canto c’è anche il timore di aggravare la situazione inquinamento, già rischiosa a Milano.