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Calcio: sì grazie, ma solo se da tavolo

Parliamoci chiaro. I giochi online, virtuali, spaziali, e pure quelli dal vivo mi fanno ridere. Cosa possono essere in confronto allo ‘sport per eccellenza’, al sogno trasformato realtà, alla pietra filosofale di ogni desiderio di bambino (e adulto), al nirvana di ogni segreto e lussurioso pensiero di svago? Sto parlando, ovviamente, del Subbuteo, e diffido chiunque dal dirmi che non sa cos’è. Io ormai l’ho abbandonato da diverso tempo ma, ai tempi, ero più che un fedelissimo. Il mio stadio (che avevo pomposamente chiamato prima Kingdome Arena e poi Bordignon Park), era costituito da diverse tribunette (quelle che lo stesso Subbuteo vendeva come accessori), una diversa dall’altra, a seconda delle epoche in cui erano state comperate. L’effetto era splendido, dava l’idea di una ‘imperfezione perfetta’. Per i fanatici di calcio britannico direi di prendere a esempio lo stadio dell’Hibernian Edimburgo, Easter Road, tutto fuorché simmetrico, o il Craven Cottage del Fulham, con la casetta nell’angolino.

Tutto questo preambolo per cercare di capire se, per chi ci si voglia cimentare, sia possibile giocare, e dove, a Milano. Vediamo se riesco a darvi qualche dritta (anche perché di questi Bordignon Park sta facendo la fine del… Filadelfia, sigh): esiste innanzitutto l’Old Subbuteo Club Milano Sud di via Zumbini (fra l’altro il 20 marzo ci sarà un torneo con 64 partecipanti, mentre il 17 aprile è a Caravate, in provincia di Varese), quindi c’è il Table Soccer Club Stella Artois, erede diretto dei mitici Diavoli. Un club professionistico di campioni che, sicuramente può costituire un punto di riferimento (anche se non ho notizie recenti dell’associazione). Fra l’altro comperare materiale Subbuteo, almeno a Milano, è difficilissimo (imperano Zeugo e Total Soccer), per cui invito a consultare i vari forum e, magari, fare un salto sull’impagabile e-bay. A casa mia, come dicevo, il campo è nuovamente da montare…

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