La procura di Milano avvia un'inchiesta per valutare eventuali danni alle casse comunali.

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Un’inchiesta senza indagati
La procura di Milano ha avviato un’inchiesta per esaminare il prezzo di vendita dello stadio di San Siro e delle aree circostanti, fissato a 197 milioni di euro. Questo fascicolo è stato aperto senza ipotesi di reato e senza indagati, ma con l’intento di valutare se la transazione possa causare danni alle casse comunali. La valutazione dello stadio, che ammonta a quasi 73 milioni, è stata effettuata dall’Agenzia delle Entrate su richiesta del Comune di Milano.
Le condizioni di vendita e le preoccupazioni
La giunta di Milano ha recentemente approvato una delibera d’indirizzo per avviare una conferenza dei servizi e un avviso pubblico per verificare l’interesse di altri soggetti all’acquisto dello stadio. Tra le condizioni di vendita, emerge uno “sconto” di almeno 80 milioni di euro per le opere di bonifica e demolizione, un aspetto che ha sollevato preoccupazioni tra i consiglieri comunali. I rappresentanti di Europa Verde, in particolare, hanno espresso timori riguardo al fatto che i cittadini milanesi potrebbero dover sostenere i costi di demolizione e bonifica, oltre a perdere entrate generate da eventi sportivi e concerti.
Valutazione e ricavi dello stadio
La valutazione dello stadio di San Siro è stata effettuata considerando il costo di costruzione di un nuovo impianto, applicando criteri di deprezzamento. Tuttavia, i consiglieri comunali hanno messo in discussione questa valutazione, sostenendo che il prezzo di vendita fissato a 72 milioni è inadeguato. Inoltre, si stima che lo stadio generi circa 25 milioni di euro all’anno in ricavi, il che rende la questione ancora più complessa. La società M-I Stadio, partecipata da Milan e Inter, ha comunicato all’Agenzia delle Entrate che gli spazi commerciali non sarebbero incrementabili, ma i progettisti hanno suggerito che tali spazi potrebbero essere raddoppiati con adeguate ristrutturazioni.