La decisione del Comune di non intervenire nel processo sul Car di via Corelli solleva polemiche.
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La decisione controversa del Comune di Milano
Il Comune di Milano ha recentemente annunciato che non si costituirà parte civile nel processo riguardante la gestione del Centro di Accoglienza Richiedenti Asilo (Car) di via Corelli. Questa decisione, comunicata dal consigliere comunale Carlo Monguzzi di Europa Verde, ha suscitato un acceso dibattito tra i membri del Consiglio e tra i cittadini. Monguzzi ha sottolineato l’importanza di un intervento deciso da parte dell’amministrazione comunale, evidenziando come i diritti civili e umani delle persone siano stati gravemente compromessi.
Il contesto della questione
La richiesta di costituirsi parte civile era stata presentata in un ordine del giorno firmato da diversi consiglieri, tra cui Monguzzi, Tommaso Gorini e Francesca Cucchiara, insieme a rappresentanti del Partito Democratico e del Gruppo Misto. Questo documento, approvato all’inizio di novembre, chiedeva al sindaco e alla Giunta di intraprendere ogni possibile iniziativa di sostegno politico e istituzionale per le parti offese. La decisione di non procedere con la costituzione di parte civile è stata interpretata come un segnale di disinteresse da parte dell’amministrazione verso una questione così delicata.
Le reazioni della comunità e dei volontari
La scelta del Comune ha generato forti reazioni tra i volontari e le organizzazioni che operano nel settore dell’accoglienza. Molti di loro avevano espresso la necessità di un atto politico forte da parte dell’amministrazione, per dimostrare un impegno concreto nella difesa dei diritti delle persone vulnerabili. Monguzzi ha dichiarato che questa decisione rappresenta un imbarazzo, soprattutto per coloro che lavorano instancabilmente per garantire dignità e supporto ai richiedenti asilo. La mancanza di azioni concrete da parte della Giunta è stata criticata come una mera propaganda, priva di sostanza e di reale impatto.