Previsto un incontro tra amministrazione e rettori per cercare di abbassare i prezzi degli affitti a Milano. L'idea è di porre un limite a quelli turistici.
Dopo la protesta di Ilaria Lamera, la studentessa che ha dormito fuori dal Politecnico di Milano, il tema dei prezzi degli affitti nella capitale lombarda è tornato sulla bocca di tutti. L’obbiettivo è uno e chiaro: trovare una strada per far scendere i prezzi delle case.
Giovedì 11 maggio l’amministrazione meneghina riceverà a palazzo Marino i rettori e una rappresentanza degli studenti per un incontro a cui sarà presente anche l’assessore alla casa di Regione Lombardia Paolo Franco per parlare del caro affitti e delle difficoltà dei fuori sede nel trovare un alloggio in città a prezzi “umani”. All’appuntamento, voluto dall’assessore comunale alla casa Pierfrancesco Maran sarà presente con ogni probabilità anche il sindaco Giuseppe Sala.
Cosa vuole fare il comune di Milano per abbassare i prezzi degli affitti
L’idea, già proposta da Pierfrancesco Maran al Forum per l’abitabilità, sarebbe quella di porre un limite agli affitti turistici temporanei, in stile Airbnb. Meno case da affittare per pochi giorni, più appartamenti liberi a prezzi ragionevoli, è l’idea dell’amministrazione. Nei giorni scorsi anche la rettrice del Politecnico Donatella Sciuto aveva osservato che l’affitto temporaneo è diventato troppo più conveniente per i proprietari: “Prima succedeva solo con la settimana del Salone, ora è così tutto l’anno”, aveva osservato. Una situazione che, evidentemente, nel corso del tempo ha “svuotato” le offerte per gli studenti.
Continua la protesta degli studenti
La protesta è stata inaugurata da Ilaria Lamera, che dal 3 maggio dorme davanti al Politecnico di Milano per manifestare contro i prezzi degli affitti. Negli ultimi giorni altri 11 studenti si sono aggiunti alla protesta volta a porre l’accento sull’impossibilità di affittare un appartamento sotto la Madonnina. “Ma nelle prossime ore, nei prossimi giorni, potrebbero spuntarne altre davanti alle università milanesi, di Pavia, di Bologna, di tutta Italia. Non deve essere solo un sasso che cade nello stagno, deve rotolare fino a Roma”: la voce – e l’auspicio – che corre nell’accampamento.