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Distretti culturali per rilanciare Milano: l’idea di Sala e Del Corno

Può la cultura salvare l'economia cittadina? Beppe Sala e Del Corno ne sono certi e puntano a trasformate i quartieri in distretti culturali.

distretti culturali
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Il sindaco Sala e l’assessore alla Cultura Filippo Del Corno puntano a rilanciare l’economia tramite la cultura e trasformando i quartieri di Milano in distretti culturali. Ecco il piano.

I distretti culturali: l’idea di Sala

Beppe Sala con l’assessore alla Cultura Filippo Del Corno immagina di poter rilanciare l’economia cittadina con la cultura e un piano che prevede anche la creazione di distretti culturali, luoghi in cui diverse attività produttive, aziende di servizi e beni culturali ed ambientali possano lavorare tra di loro per diffondere cultura.

L’idea è quella di poter far finalmente riaprire cinema, musei e tutti quei luoghi in cui si fa cultura e che invece ora sono uno dei settori maggiormente colpiti dalla pandemia.

La cultura per Milano è sempre stata il motore della città, se pensiamo alla Milano Fashion Week o alla Milano Design Week è facile pensare a questi eventi non solo a luoghi di cultura, ma anche all’opportunità che questi eventi, come molti altri, hanno dato a Milano di diventare una città internazionale. Non solo, ogni volta che questi eventi venivano realizzati si attivava un lavoro enorme a Milano, che coinvolgeva tanti e diversi soggetti economici presenti in città.

La cultura sarà il volano di una nuova fase. Noi cambieremo, ma non cambieranno le nostre convinzioni profonde. L’industria culturale innesca percorsi virtuosi di crescita e crea un grande vantaggio per Milano e per la reputazione internazionale della cittàSpiega Sala. Un progetto che prevede tre fasi.

La creazione dei distretti culturali

L’idea di Beppe Sala e di Filippo Del Corno è di rilanciare Milano con la cultura e lo faranno in tre step.

Primo step sarà quello di completare le infrastrutture culturali in programma. Ecco che allora va ufficializzata l’apertura del nuovo museo del 900, che diventerà Novecento+Cento e sarà ospitato anche nell’Arengario. Poi ancora l’apertura del Csva, il Centro Alti Studi per le Arti Visive, che sorgerà nell’Qt8, l’ex mercato comunale, la nuova biblioteca a Lorenteggio, la Brera Modern, i laboratori della Scala a Rubattino.

Step numero due sarà quello di creare i distretti culturali, ossia fare da tramite affinché teatri, musei, sale di cinema, e tutti coloro che fanno cultura nello stesso quartiere siano in qualche modo collegati per offrire ai cittadini un servizio integrato. Una condivisione d’intenti che metterà in moto l’economia di quartiere generando non solo nuova economia ma anche nuove idee e soprattutto migliorando il senso di comunità dei quartieri.

Step numero tre sarà poi il rilancio di Milano a livello internazionale, con nuovi eventi che possano funzionare come quelli dedicati alla moda o al design. Il sogno di Del Corno è quello di creare un festival delle arti performative unendo i piccoli e grandi teatri esistenti in città, ma per quello dovremmo aspettare.

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