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Sala commenta il coprifuoco “Non è una follia”

Coprifuoco a Milano, Sala: "Non è una follia nata in Lombardia. Le città europee sono a rischio focolaio"

Sala coprifuoco
Sala coprifuoco

La Lombardia si trova a poche ore dal via del coprifuoco sancito per tentare di frenare l’impennata oramai fuori controllo dei contagi da Coronavirus. Sala: “Non è una follia, Milano non può pagare prezzo troppo alto”

Sala commenta il coprifuoco

Il primo cittadino milanese, Giuseppe Sala, commenta il coprifuoco, misura che necessariamente è stata presa per arginare l’ondata di contagi di Coronavirus.

“Il quadro è questo, in questo momento c’è un’impennata dei ricoveri in Lombardia tranne che per tre province, Bergamo, Brescia e Cremona, perché li c’è una sorta di immunità ma che prezzo hanno pagato per arrivarci? Milano non può pagare questo prezzo, per le sue dimensioni avrebbe un problema enorme”.

Giuseppe Sala, nel corso di un’Intervista a Radio Deejay, ribadisce che Milano non può pagare un prezzo così alto. “L’idea del coprifuoco, l’idea di chiudere la sera non è una follia nata in Lombardia, oggi Parigi è in lockdown dalle 21 alle 6 per un mese, a Londra i ristoranti chiudono alle 10, a Barcellona gli esercizi commerciali sono chiusi per 15 giorni. Le grandi città hanno questo tipo di rischio e purtroppo è così”.

La situazione trasporti

Il sindaco del capoluogo lombardo è tornato anche sul tema dei trasporti e delle metropolitane affollate: “Avere nuovi treni è impossibile a causa delle tempistiche: ci vogliono almeno 3 anni. Possiamo tornare al sistema dei bollini rossi, ma riducendo la capienza dovremo riadattare la nostra vita“.

Coronavirus, Sala: “State a casa”

Il Coronavirus sta colpendo in modo diverso sottolinea il sindaco Sala: “Certamente l‘epidemia sta colpendo in fasce di età in maniera diversa. In Italia ci sono stati ad oggi 36mila morti in Italia e 33mila sono over 65, quindi distinguiamo tra chi è contagiato e chi ci lascia le penne. Noi dobbiamo proteggere quella fascia e rivolgo un invito agli over 65: state a casa, vedete poca gente, purtroppo rinunciate agli affetti ma siete i più a rischio”.

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