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Inchiesta su Milano: la legge Salva Milano e i legami sospetti

Scandali e manovre politiche dietro la legge che potrebbe salvare gli abusi edilizi a Milano.

Immagine che rappresenta l'inchiesta sulla legge Salva Milano
Scopri i legami sospetti dietro la legge Salva Milano a Milano.

Il contesto dell’inchiesta

Negli ultimi mesi, Milano è stata al centro di un’inchiesta che ha messo in luce presunti tentativi di corruzione e manovre politiche legate alla legge Salva Milano. Questa normativa, che potrebbe avere un impatto significativo sulle indagini riguardanti abusi edilizi, è stata redatta da alcune delle stesse persone attualmente sotto inchiesta. L’architetto Giovanni Oggioni, ex direttore dello Sportello unico edilizia del Comune, è stato arrestato con l’accusa di corruzione e frode processuale. Le sue azioni, insieme a quelle di Marco Emilio Cerri, membro della commissione Via-Vas, hanno sollevato interrogativi sulla trasparenza e l’integrità del processo legislativo.

I protagonisti dell’inchiesta

Oggioni e Cerri sono figure chiave in questa vicenda. Oggioni, preoccupato per l’attenzione pubblica sulle indagini, ha cercato di ottenere la promulgazione della legge Salva Milano, partecipando attivamente alla stesura degli emendamenti. Cerri, dal canto suo, ha confermato di aver fornito il testo della norma a Tommaso Foti, attuale ministro per gli Affari europei e il Pnrr. Le intercettazioni telefoniche rivelano che Cerri ha attivato i suoi “canali politici” per proteggere il suo sistema di affari, dimostrando come le relazioni tra politica e affari siano più intrecciate che mai.

Le implicazioni della legge Salva Milano

La legge Salva Milano, se approvata, potrebbe avere conseguenze devastanti per le indagini in corso. Gli investigatori hanno evidenziato come le manovre politiche siano state orchestrate per neutralizzare le accuse di abusi edilizi. Cerri ha dichiarato di aver redatto la bozza della norma già a febbraio 2024, poco dopo che un giudice aveva respinto il sequestro di alcuni grattacieli. Questo tempismo solleva interrogativi sulla reale intenzione di proteggere gli interessi privati a scapito della giustizia. La situazione è ulteriormente complicata dai legami di Cerri con figure politiche influenti, come Lupi, che potrebbero aver facilitato l’accesso a informazioni riservate.

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