E così il 31 marzo è alle porte.
Magari a voi non dice nulla questa data, ma sappiate che politici di tutti gli schieramenti, Comune, Provincia, Regione e Governo sono lì con le dita incrociate nella speranza che lunedì 31 marzo esca quel fatidico nome "Milano" dalla votazione che deciderà il luogo per l'Expo 2008. Sì, diciamo incrociare le dita, in realtà gli scongiuri comprendono un'ampia categoria di proposte.
Di Expo ne abbiamo parlato fino alla nausea, ma tanto per fornirvi qualche numerino, che rende sempre più l'idea, vediamo di cosa stiamo parlando.
L'Expo porterebbe con sè:
– 70mila nuovi posti di lavoro
– 20 milardi di euro di investimenti diretti e indiretti previsti per l'Expo
– 7mila eventi culturali e scientifici
– 200 metri di torre nella zona della fiera Rho Pero (e chissenefrega, diranno molti, a meno che non si crei un simbolo in stile Torre Eiffel non è un dato tra i più importanti)
– 1,7milioni di metri quadri dell'area espositiva
In questi mesi, su questo blog, molti di voi si sono espressi a favore dell'Expo, tanti altri contro.
Diciamo che non abbiamo conosciuto vie di mezzo nelle vostre opinioni. Da un lato giustamente, visto che una via di mezzo per un evento del genere non è immaginabile.
Anche perchè a quell'elenco molti tra voi aggiungerebbero due simpatiche vocine: inquinamento e colate di cemento. Comunque il momento è arrivato, i commenti potremo farli solo lunedì prossimo. Per ora riportiamo cosa accadrà, tecnicamente, quel fatidico 31 marzo.
Tutti a Parigi. Tutti a dare il meglio, a giocare le ultime carte, a far vedere che cosa può offrire il «sistema Italia» al mondo.
Il conto alla rovescia in vista dell'assegnazione dell'Expo del 2015 è cominciato. La data fatidica è il lunedì 31 marzo: alle 14.30 iniziano le presentazioni delle due città candidate, Milano e Smirne, che avranno ciascuna mezz'ora a disposizione per l'ultimo appello.
Intorno alle 16 è previsto il via alle votazioni (a scrutinio segreto). I delegati del Bureau International Des Expositions sono saliti a 146 e altri se ne potrebbero aggiungere in extremis: gli ultimi 4 ammessi sono rappresentanti di Paesi africani e val la pena far notare che giusto pochi giorni fa Milano ha dato il via alla Fondazione «Alleanza per l'Africa».
Entro le 18 si avrà l'atteso verdetto e non è escluso che a tenere le dita incrociate, accanto al sindaco Letizia Moratti, ai ministri Massimo D'Alema ed Emma Bonino, ai presidenti Roberto Formigoni e Filippo Penati, possa arrivare anche Romano Prodi che tanto si è speso con il suo governo perché fosse Milano a portare la bandiera italiana in questa competizione.
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