di Ferruccio Gattuso
A Los Angeles i grattacieli si sprecano. Tra l’altro non è che ci siano solo lì, in America. Però una fissa è una fissa, che ci volete fare. Ecco perché – per la realizzazione di The International, thriller poliziesco diretto da Tom Tykwer , (Lola corre, Heaven, Profumo) – una troupe da blockbuster hollywoodiano è giunta fino a Milano, dove resterà per 11 giorni.
Con un solo pensiero nella testa: trasformare il grattacielo Pirelli, il mitico “Pirellone” per i milanesi – in un set di serie A. Sì perché The International avrà come protagonisti Clive Owen (foto sopra) e Naomi Watts (foto sotto), e scusate se è poco…
I sapientoni che si avvistavano ieri alla conferenza stampa sostenevano che erano almeno 25 anni che il grande cinema non passava da queste parti. Comunque, è cosa nuova, buona e giusta. Difatti, il presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni – che l’ufficialità vuole “grande capo” del Pirellone – ha esternato tutto il suo “orgoglio perché una produzione di questo tipo ha scelto Milano e il Pirelli, capolavoro architettonico simbolo della rinascita della città nel dopoguerra”. Da qualche tempo, infatti, Formigoni faceva il filo al mondo del cinema, sostenendo che qui (a Milano e in tutta la Lombardia) le troupe dovevano passare, “perché le locaiton ci sono”. E poi, dài, se George Clooney si è fatto la villa sul Lago di Como, un motivo ci sarà…
Non è la Milano da cartolina, però, a finire immortalata in The International: tutto, come spiega il regista Tom Sykwer, “si svolgerà al 31esimo piano del Pirelli, dove Naomi Watts affronterà un dialogo molto importante con Luca Barbareschi [nella parte di un finanziere deciso a scendere in politica, ndr], in piazza Duca d’Aosta giusto davanti alla Stazione Centrale [dove sempre il "politico" Barbareschi terrà un comizio, ndr], e in via Vittor Pisani”. Insomma, la Milano degli uffici, degli affari e della finanza. Volendo essere sintetici, la Milano che fu di Tangentopli.
The International vedrà infatti Owen e la Watts – lui un agente dell’Interpol, lei l’assistente di un procuratore distrettuale di Manhattan – indagare sui disegni criminosi di una potente banca internazionale. Un’indagine che corre da Berlino a Lione, a Roma, a Istanbul e, come si racconta in questa sede, a Milano. “È un film che si rifà alla tradizione dei thriller d’inchiesta anni ’70”, ha spiegato il regista Tom Tykwer. Accanto a lui il sexy symbol Clive Owen e l’angelicata Naomi Watts dispensavano sorrisi e qualche banalità: i personaggi interpretati sono fantastici, da tempo volevano lavorare con Sykwer, l’Italia è un paese fantastico. Insomma, un po’ di melina.
“Non sono mai venuta a Milano – ha rivelato la bella Naomi – ma spero di conoscere un po’ di gente, e poi naturalmente di fare dello shopping”. Owen, invece, pare un esperto di cose meneghine: “A Milano ci vengo spesso, ad esempio ad ogni sfilata di Giorgio Armani, che è il mio stilista preferito”. Sono qui da poche ore, si scusano. Però in viaggio potevano pensare a qualcosa di più emozionante da dirci…