Attivisti pro-Palestina organizzano una manifestazione al Forum di Assago in opposizione alla partita di basket Olimpia Milano-Hapoel Tel Aviv.

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Milano ha fatto da scenario a una manifestazione di protesta in occasione della partita di basket tra l’Ea7 Olimpia Milano e l’Hapoel Tel Aviv. Questo evento sportivo ha attirato l’attenzione di un gruppo di attivisti, riuniti per esprimere il loro dissenso nei confronti della squadra israeliana e per sottolineare la questione palestinese.
Il contesto della manifestazione
La partita si è svolta al Forum di Assago, un impianto noto per ospitare eventi sportivi di grande rilevanza. Prima dell’inizio della competizione, circa cinquanta attivisti si sono ritrovati all’esterno, intonando cori e mostrando bandiere palestinesi. Tra di loro era presente anche il consigliere regionale Luca Paladini, che ha denunciato la scelta delle istituzioni sportive di non escludere Israele dalle competizioni, come accaduto in precedenza con la Russia per altri motivi.
Le parole di Luca Paladini
Paladini ha dichiarato: “Ritengo grave che gli organismi sportivi internazionali non abbiano preso posizione contro uno Stato accusato di crimini di guerra.” La sua presenza con una bandiera palestinese è stata interpretata come un gesto di protesta contro la situazione in Medio Oriente. Paladini ha raccontato sui social che, nonostante il suo gesto fosse pacifico, è stato identificato dagli agenti di polizia.
Le accuse di sportswashing
La manifestazione è stata organizzata anche da un gruppo chiamato Global Movement to Gaza Lombardia, che ha accusato la città di Milano di complicità con Israele. Secondo loro, quello che potrebbe sembrare un innocuo incontro sportivo si trasforma in una vetrina politica che distoglie l’attenzione dagli atti di violenza e dalle ingiustizie subite dalla popolazione palestinese. Questo fenomeno, noto come sportswashing, viene denunciato come un tentativo di migliorare l’immagine di uno Stato attraverso eventi sportivi.
Le reazioni al gemellaggio con Tel Aviv
I manifestanti hanno criticato anche l’amministrazione comunale di Milano, accusandola di non aver interrotto il gemellaggio con Tel Aviv, nonostante le tensioni in corso. Slogan come “Milano lo sa da che parte stare” e “Palestina libera dal fiume al mare” sono risuonati tra i partecipanti, evidenziando la loro ferma posizione contro le politiche israeliane.
Un evento carico di significato
Oltre alla partita di Milano, simili manifestazioni sono state programmate in altre città italiane, come Bologna, dove la Virtus affronterà il Maccabi Tel Aviv. La presenza di squadre israeliane in Italia è diventata un tema caldo, portando attivisti a mobilitarsi per far conoscere la loro opposizione all’occupazione e alle politiche di Israele.
La partita tra Olimpia Milano e Hapoel Tel Aviv si è conclusa con la vittoria della squadra israeliana, ma l’eco delle proteste ha reso evidente che la questione palestinese continua a essere un tema scottante, anche nel contesto sportivo. La presenza di attivisti e il loro messaggio di solidarietà verso il popolo palestinese hanno attirato l’attenzione su un argomento che merita di essere discusso, oltre le sole dinamiche sportive.





