Calderoli ha ufficialmente firmato le pre-intese con la Lombardia, rappresentando un importante passo avanti verso l'autonomia differenziata. Questo accordo segna una svolta significativa nel percorso di autonomia regionale, promuovendo una gestione più efficace delle risorse e delle politiche locali.

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Il recente incontro tra il ministro per gli Affari Regionali, Roberto Calderoli, e il presidente della Lombardia, Attilio Fontana, ha segnato un’importante tappa nel processo di autonomia differenziata. Questa firma segue quella già effettuata con il governatore del Veneto, Luca Zaia, e rappresenta un passo significativo verso il trasferimento di competenze a livello regionale.
Le materie trasferite
Le pre-intese riguardano quattro settori specifici: protezione civile, previdenza complementare e integrativa, professioni e coordinamento della finanza pubblica nel settore sanitario. Queste aree non richiedono la definizione dei livelli essenziali di prestazione (Lep), un aspetto che ha suscitato dibattiti nei circoli politici.
Il contesto politico
Questa manovra è stata autorizzata dal Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, che ha espresso soddisfazione per il progresso del programma di governo. Il leader della Lega, Matteo Salvini, ha evidenziato che si tratta di un risultato frutto di anni di battaglie politiche, definendo la giornata come storica. Tuttavia, le critiche si sono concentrate sul tempismo delle firme, avvenute a pochi giorni dalle elezioni regionali in Veneto.
Le reazioni
Il presidente della Lombardia, Fontana, ha risposto alle critiche affermando che ciò che conta è il risultato e non le motivazioni dietro l’accordo. Il clima di polemica si è intensificato, con il candidato del centrosinistra in Campania, Roberto Fico, che ha definito la situazione come uno schiaffo ai cittadini del Sud, accusando il governo di voler indebolire ulteriormente le regioni meridionali.
Opinioni contrastanti
All’interno della stessa maggioranza emergono voci discordanti. Il governatore della Calabria, Roberto Occhiuto, ha messo in guardia sui potenziali rischi legati a questa autonomia, temendo che possa creare ulteriori squilibri tra Nord e Sud. Ha richiesto un confronto con Calderoli per discutere le implicazioni delle intese sulle regioni che non hanno firmato.
Il futuro dell’autonomia differenziata
Nei prossimi giorni, il ministro Calderoli sarà in Liguria e Piemonte per proseguire la serie di firme delle pre-intese. Questo processo, sebbene non comporti effetti immediati, apre la strada a un possibile trasferimento di competenze, il che potrebbe avere ripercussioni significative sul disegno di governance del paese.
La situazione è in continua evoluzione e le prossime settimane si preannunciano cruciali per comprendere come si svilupperà il dibattito sull’autonomia differenziata e quali saranno le reazioni delle diverse regioni italiane.





