La Corte di Cassazione annulla gli arresti domiciliari per i principali indagati nell'inchiesta sull'urbanistica a Milano.

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Recentemente, la Corte di Cassazione ha emesso una sentenza rilevante riguardante l’inchiesta sull’urbanistica milanese. Ha confermato la decisione del Tribunale del Riesame che aveva annullato gli arresti domiciliari per tre figure chiave: l’immobiliarista Manfredi Catella, l’architetto Alessandro Scandurra e il costruttore Andrea Bezziccheri. Questa decisione segna un passo significativo nel corso delle indagini, sollevando interrogativi sulla solidità delle accuse di corruzione mosse dalla Procura di Milano.
Le motivazioni della decisione della Cassazione
La sesta sezione penale della Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso presentato dalla Procura. Secondo i giudici, non esistono prove sufficienti per dimostrare un accordo corruttivo tra Catella e Scandurra. Il procuratore generale, Cristina Marzagalli, ha sottolineato che le fatture emesse dalla società di Catella, Coima, non possono essere interpretate come parte di un’intesa illecita, ma devono essere considerate compensi per servizi professionali forniti da Scandurra.
I fatti sull’impianto accusatorio
La Cassazione ha sottolineato l’assenza di prove a sostegno di un accordo corruttivo tra Scandurra e Catella. Le indagini hanno mostrato che la partecipazione di Scandurra a una riunione della Commissione Paesaggio non ha evidenziato pressioni indebite o favoritismi. Di conseguenza, la Corte ha ritenuto che le accuse mancassero di fondamento concreto, portando alla revoca delle misure cautelari.
Le conseguenze per gli indagati
Oltre alla revoca degli arresti domiciliari, la Cassazione ha annullato anche le misure interdittive nei confronti di altri soggetti coinvolti, tra cui Giancarlo Tancredi, ex assessore all’Urbanistica, e Giuseppe Marinoni, ex presidente della Commissione Paesaggio. Queste decisioni hanno suscitato interrogativi sulla gestione dell’inchiesta e sull’operato della Procura, che ha visto le proprie richieste respinte sia in sede di Riesame che in Cassazione.
Le reazioni
Manfredi Catella ha commentato la sentenza esprimendo soddisfazione per il riconoscimento della propria estraneità alle accuse. In una nota ufficiale, ha affermato che undici giudici hanno progressivamente confermato la bontà della sua posizione. Catella ha sottolineato l’importanza di una risposta pronta e professionale da parte di Coima. Ha inoltre espresso il desiderio di avviare un dialogo costruttivo con la Procura per risolvere la situazione e consentire un ritorno alla normalità nel settore urbanistico milanese.
Il contesto dell’inchiesta sull’urbanistica milanese
Il caso ha suscitato un notevole interesse pubblico, coinvolgendo figure di spicco nel panorama edilizio e urbanistico di Milano. Secondo fonti ufficiali, la Procura ha avviato un’inchiesta che ha portato a diversi sequestri e controlli nei cantieri, incluso uno in viale Papiniano, dove è prevista la costruzione di un complesso residenziale di lusso. Le autorità hanno sollevato dubbi sulla legittimità della classificazione del progetto come semplice ristrutturazione, piuttosto che come nuova costruzione, il che avrebbe richiesto un iter burocratico più complesso.
Implicazioni future per l’urbanistica milanese
Il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, ha dichiarato la disponibilità a collaborare con la Procura per risolvere lo stallo in cui si trova l’amministrazione cittadina. Ha evidenziato la necessità di un dialogo aperto per il bene della città. La situazione attuale richiede un’analisi attenta e un approccio equilibrato per garantire che il settore dell’urbanistica a Milano possa proseguire senza ulteriori interruzioni e tutelare gli interessi dei cittadini.





